Mostra CANALETTO E VENEZIA Dal 23 febbraio al 9 giugno 2019 Venezia, Palazzo Ducale – Appartamento del Doge
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Mostra CANALETTO E VENEZIA Dal 23 febbraio al 9 giugno 2019 Venezia, Palazzo Ducale – Appartamento del Doge
Anteprima della mostra che si svolgerà a Venezia a partire dal 23 febbraio 2019.
Canaletto e Venezia.
Solo il titolo della prossima mostra che aprirà i battenti il 23 febbraio nelle preziose sale del Palazzo Ducale, evoca istantaneamente le celebri vedute sul Canal Grande che hanno reso celebre l’artista in tutta Europa e che forse ancora oggi sono le uniche in grado di restituire l’ineguagliabile luce di Venezia.
Quella luce, quelle ombre e quei colori chiari ai quali Giovanni Antonio Canal (Venezia 1697 – 1768) arriverà dopo anni di sperimentazioni, seguite alla sua esperienza giovanile come scenografo agli ordini del padre e al suo viaggio a Roma nel 1719 dove si dedicò al genere del ‘capriccio archeologico’. Rappresentazioni di Venezia che non erano ‘cartoline’ ma splendidi ‘inganni’ celati da un virtuosismo tecnico con pochi precedenti: le architetture e le scene rappresentate infatti, non erano riproduzioni autentiche di quanto osservava nella realtà ma frutto di una sua personale visione della mente e del cuore. Quello che appare così classico e fotografico ai nostri occhi contemporanei era in realtà un’autentica rivoluzione. Del resto, il Settecento sarà un secolo di grandi cambiamenti non solo nella storia delle idee ma anche nel linguaggio dell’arte.
Non conosciamo ancora l’elenco delle opere in mostra ma dalla nota curatoriale è evidente che il percorso espositivo si snoderà proprio intorno alle eccellenze del Settecento veneziano nel campo della pittura, della scultura, delle arti decorative e dei loro contributi in quel secolo di grandi trasformazioni:
“La mostra parte dall’affacciarsi nei primi anni di una nuova forma artistica, che rompe i legami con il rigore del Classicismo e con la teatralità del Barocco, mentre il colore prende il sopravvento sul disegno. Luca Carlevarijs pone le basi del vedutismo veneziano, Rosalba Carrera rinnova l’arte del ritratto. Due giovani coetanei dipingono opere in cui la luce acquista valenza fondante, costitutiva: Giambattista Tiepolo con pennellate aggressive in composizioni dinamiche, Canaletto nella pittura di vedute, lo stile di entrambi si farà poi più controllato e nitido. Il viaggio prosegue con la pittura di costume di Pietro Longhi, l’esplosione del vedutismo, la pittura di storia e quella di paesaggio, il capriccio. E la grande stagione dell’incisione, che diversi sperimentano, e di Giambattista Piranesi. Il racconto di questo secolo è anche quello della presenza europea della Serenissima e del viaggiare dei suoi artisti. Mentre anche l’arte vetraria di Murano vive i suoi fasti, con l’oreficeria e la manifattura di porcellane. Protagonisti di fine secolo sono Francesco Guardi e Giandomenico Tiepolo, figlio di Giambattista. Nelle vedute di Guardi il linguaggio pittorico, tremolante e allusivo, lontano dalle solari certezze di Canaletto, sembra evocare una Venezia in disfacimento, mentre il tempo del vivere felice e aristocratico lascia il posto a un popolo di irriverenti Pulcinella, dove tutti sono liberi e uguali, e sullo sfondo la rivoluzione infiamma la Francia. Il secolo dei lumi, e il percorso espositivo, si chiude con l’affermarsi del Neoclassicismo, su tutti giganteggia Antonio Canova.”
Del resto ogni piccola o grande rivoluzione necessita di un terreno fertile sul quale germinare e proprio questo fermento di idee sarà lo stimolante contesto nel quale il Canaletto si troverà ad operare, enfatizzato dalle sue esperienze a Roma e poi a Londra. Il suo genio pittorico rivoluzionerà il genere della veduta, ritenuto fino ad allora secondario, sublimandolo a quello della veduta di storia e di figura. Non esisteva ambasciatore straniero o turista del Gran Tour che non desiderasse possedere una delle sue rappresentazioni della vita quotidiana di Venezia: ” Vi si vede lucer entro il sole” affermavano.
CANALETTO E VENEZIA
Dal 23 febbraio al 9 giugno 2019
Venezia, Palazzo Ducale – Appartamento del Doge
A cura di Alberto Craievich . Con la collaborazione di RMN – Grand Palais, Parigi
link ufficiale
http://palazzoducale.visitmuve.it/it/mostre/mostre-in-corso/canaletto-e-venezia/2018/12/19915/canaletto/
Canaletto e Venezia.
Solo il titolo della prossima mostra che aprirà i battenti il 23 febbraio nelle preziose sale del Palazzo Ducale, evoca istantaneamente le celebri vedute sul Canal Grande che hanno reso celebre l’artista in tutta Europa e che forse ancora oggi sono le uniche in grado di restituire l’ineguagliabile luce di Venezia.
Quella luce, quelle ombre e quei colori chiari ai quali Giovanni Antonio Canal (Venezia 1697 – 1768) arriverà dopo anni di sperimentazioni, seguite alla sua esperienza giovanile come scenografo agli ordini del padre e al suo viaggio a Roma nel 1719 dove si dedicò al genere del ‘capriccio archeologico’. Rappresentazioni di Venezia che non erano ‘cartoline’ ma splendidi ‘inganni’ celati da un virtuosismo tecnico con pochi precedenti: le architetture e le scene rappresentate infatti, non erano riproduzioni autentiche di quanto osservava nella realtà ma frutto di una sua personale visione della mente e del cuore. Quello che appare così classico e fotografico ai nostri occhi contemporanei era in realtà un’autentica rivoluzione. Del resto, il Settecento sarà un secolo di grandi cambiamenti non solo nella storia delle idee ma anche nel linguaggio dell’arte.
Non conosciamo ancora l’elenco delle opere in mostra ma dalla nota curatoriale è evidente che il percorso espositivo si snoderà proprio intorno alle eccellenze del Settecento veneziano nel campo della pittura, della scultura, delle arti decorative e dei loro contributi in quel secolo di grandi trasformazioni:
“La mostra parte dall’affacciarsi nei primi anni di una nuova forma artistica, che rompe i legami con il rigore del Classicismo e con la teatralità del Barocco, mentre il colore prende il sopravvento sul disegno. Luca Carlevarijs pone le basi del vedutismo veneziano, Rosalba Carrera rinnova l’arte del ritratto. Due giovani coetanei dipingono opere in cui la luce acquista valenza fondante, costitutiva: Giambattista Tiepolo con pennellate aggressive in composizioni dinamiche, Canaletto nella pittura di vedute, lo stile di entrambi si farà poi più controllato e nitido. Il viaggio prosegue con la pittura di costume di Pietro Longhi, l’esplosione del vedutismo, la pittura di storia e quella di paesaggio, il capriccio. E la grande stagione dell’incisione, che diversi sperimentano, e di Giambattista Piranesi. Il racconto di questo secolo è anche quello della presenza europea della Serenissima e del viaggiare dei suoi artisti. Mentre anche l’arte vetraria di Murano vive i suoi fasti, con l’oreficeria e la manifattura di porcellane. Protagonisti di fine secolo sono Francesco Guardi e Giandomenico Tiepolo, figlio di Giambattista. Nelle vedute di Guardi il linguaggio pittorico, tremolante e allusivo, lontano dalle solari certezze di Canaletto, sembra evocare una Venezia in disfacimento, mentre il tempo del vivere felice e aristocratico lascia il posto a un popolo di irriverenti Pulcinella, dove tutti sono liberi e uguali, e sullo sfondo la rivoluzione infiamma la Francia. Il secolo dei lumi, e il percorso espositivo, si chiude con l’affermarsi del Neoclassicismo, su tutti giganteggia Antonio Canova.”
Del resto ogni piccola o grande rivoluzione necessita di un terreno fertile sul quale germinare e proprio questo fermento di idee sarà lo stimolante contesto nel quale il Canaletto si troverà ad operare, enfatizzato dalle sue esperienze a Roma e poi a Londra. Il suo genio pittorico rivoluzionerà il genere della veduta, ritenuto fino ad allora secondario, sublimandolo a quello della veduta di storia e di figura. Non esisteva ambasciatore straniero o turista del Gran Tour che non desiderasse possedere una delle sue rappresentazioni della vita quotidiana di Venezia: ” Vi si vede lucer entro il sole” affermavano.
CANALETTO E VENEZIA
Dal 23 febbraio al 9 giugno 2019
Venezia, Palazzo Ducale – Appartamento del Doge
A cura di Alberto Craievich . Con la collaborazione di RMN – Grand Palais, Parigi
link ufficiale
http://palazzoducale.visitmuve.it/it/mostre/mostre-in-corso/canaletto-e-venezia/2018/12/19915/canaletto/
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" Per sfuggire al mondo non c'è niente di più sicuro dell'arte e niente è meglio dell'arte per tenersi in contatto con il mondo" (Johann Wolfgang Goethe)
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