Sotheby’s alza gli scaglioni dei diritti d'asta per chi compra.
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Sotheby’s alza gli scaglioni dei diritti d'asta per chi compra.
Anno nuovo, nuovi diritti d'asta.
Sembra questa la vicenda legata all'aumento dei diritti d'asta della casa Sotheby's che a New York comunica di aver aumentato le sue provvigioni a carico dei compratori, alzando il tiro e non di poco.
A partire dal primo febbraio, Sotheby’s varierà gli scaglioni di applicazione delle percentuali dei diritti sul compratore.
Si pagherà:
- il 25% sui primi 200mila dollari del prezzo dell’aggiudicazione (finora si applicava sui primi 100mila);
- il 20% sulle aggiudicazioni dai 200mila ai 3 milioni di dollari (finora si applicava dai 100mila ai 2 milioni);
- il 12% oltre i 3 milioni di dollari (finora questa percentuale si applicava su ogni cifra superiore ai 2 milioni).
L'annuncio, secondo quanto riporta Graham Owley sul sito del «New York Times». è arrivato ieri sera da Bill Ruprecht, presidente e chief executive officer dimissionario della casa d’aste. Ruprecht ha dichiarato che il cambio degli scaglioni di applicazione dei diritti darà alla società un impulso finanziario alle entrate, rinforzando i suoi margini di profitto.
La casa d’aste rivale Christie’s non ha preso al momento alcuna decisione in merito.
Insomma comprare in asta all'estero sta diventando sempre più caro e complesso, soprattutto per il costo supplementare poi delle importazioni delle opere che vanno poi sommati quando importi l'opera in Italia, il nostro caro bel paese delle tasse.
Sembra questa la vicenda legata all'aumento dei diritti d'asta della casa Sotheby's che a New York comunica di aver aumentato le sue provvigioni a carico dei compratori, alzando il tiro e non di poco.
A partire dal primo febbraio, Sotheby’s varierà gli scaglioni di applicazione delle percentuali dei diritti sul compratore.
Si pagherà:
- il 25% sui primi 200mila dollari del prezzo dell’aggiudicazione (finora si applicava sui primi 100mila);
- il 20% sulle aggiudicazioni dai 200mila ai 3 milioni di dollari (finora si applicava dai 100mila ai 2 milioni);
- il 12% oltre i 3 milioni di dollari (finora questa percentuale si applicava su ogni cifra superiore ai 2 milioni).
L'annuncio, secondo quanto riporta Graham Owley sul sito del «New York Times». è arrivato ieri sera da Bill Ruprecht, presidente e chief executive officer dimissionario della casa d’aste. Ruprecht ha dichiarato che il cambio degli scaglioni di applicazione dei diritti darà alla società un impulso finanziario alle entrate, rinforzando i suoi margini di profitto.
La casa d’aste rivale Christie’s non ha preso al momento alcuna decisione in merito.
Insomma comprare in asta all'estero sta diventando sempre più caro e complesso, soprattutto per il costo supplementare poi delle importazioni delle opere che vanno poi sommati quando importi l'opera in Italia, il nostro caro bel paese delle tasse.
Re: Sotheby’s alza gli scaglioni dei diritti d'asta per chi compra.
Non sono stupidi gli inglesi...ora che il mercato si sta muovendo aumentano anche i diritti...
Morgan- Messaggi : 234
Data d'iscrizione : 07.12.14
Re: Sotheby’s alza gli scaglioni dei diritti d'asta per chi compra.
Questo gioco al massacro delle provvigioni continua da tempo e tutte le altre case nel breve si adeguano.
Ma se ci pensate bene tra diritti sul venditore, diritti sull'acquirente, spese per l'assicurazione, catalogo, questi cari signori si portano a casa dal 37 al 42% del venduto.
Insomma se ogni anno nasce una casa d'asta per nazione, come minimo, ci sarà un motivo, le prime case d'asta ormai quotate in borsa, raccolgono soldi come le società con le azioni e si permettono di garantire le riserve con le anticipazioni e altre formulette per fidelizzare i migliori collezionisti.
Aspettiamo Christie's e Phillips.
Ce ne fosse una che va in controtendenza per aiutare i collezionisti.
Ma se ci pensate bene tra diritti sul venditore, diritti sull'acquirente, spese per l'assicurazione, catalogo, questi cari signori si portano a casa dal 37 al 42% del venduto.
Insomma se ogni anno nasce una casa d'asta per nazione, come minimo, ci sarà un motivo, le prime case d'asta ormai quotate in borsa, raccolgono soldi come le società con le azioni e si permettono di garantire le riserve con le anticipazioni e altre formulette per fidelizzare i migliori collezionisti.
Aspettiamo Christie's e Phillips.
Ce ne fosse una che va in controtendenza per aiutare i collezionisti.
Re: Sotheby’s alza gli scaglioni dei diritti d'asta per chi compra.
Christie's fara' sicuramente come Sorheby's. Ormai vanno a braccetto da circa 3 secoli. Una volta quotata in borsa c'era anche Finarte, ma purtroppo non ha fatto una bella fine...
Morgan- Messaggi : 234
Data d'iscrizione : 07.12.14
Christie’s ha battuto un colpo nuove commissioni per chi vende.
Christie’s ha introdotto una nuova commissione nei suoi contratti con i venditori: il 2% del prezzo di aggiudicazione di un’opera che raggiunga o ecceda la stima massima.
Si tratta certamente di una novità che fa capire quanto complicato sia diventato fare calcoli sulle cifre di vendita e di acquisto.
Nel Regno Unito da Christie’s i venditori pagano attualmente una provvigione compresa tra il 10 e il 15% sui singoli lotti di valore inferiore alle 60mila sterline. Oltre tale importo, la provvigione viene calcolata come percentuale del prezzo finale di aggiudicazione, a scendere dall’8 al 2% fino al tetto di 3 milioni di sterline: a questo livello la provvigione è ufficialmente «come concordato». Tuttavia i diritti a carico del venditore sono più elastici rispetto agli oneri fissi per i compratori (tra il 12% e il 25%) e «come concordato» può spesso significare la completa eliminazione della provvigione, anche per lotti di prezzo inferiore ai 3 milioni di sterline, quando il venditore è un cliente preferenziale.
Se il cliente è preferenziale, Christie's somatizza come dice Omen, ci si piega a 90° per la precisione.
In ogni caso le provvigioni di vendita, come avete visto, non sono così alte come invece paghiamo in Italia.
Si tratta certamente di una novità che fa capire quanto complicato sia diventato fare calcoli sulle cifre di vendita e di acquisto.
Nel Regno Unito da Christie’s i venditori pagano attualmente una provvigione compresa tra il 10 e il 15% sui singoli lotti di valore inferiore alle 60mila sterline. Oltre tale importo, la provvigione viene calcolata come percentuale del prezzo finale di aggiudicazione, a scendere dall’8 al 2% fino al tetto di 3 milioni di sterline: a questo livello la provvigione è ufficialmente «come concordato». Tuttavia i diritti a carico del venditore sono più elastici rispetto agli oneri fissi per i compratori (tra il 12% e il 25%) e «come concordato» può spesso significare la completa eliminazione della provvigione, anche per lotti di prezzo inferiore ai 3 milioni di sterline, quando il venditore è un cliente preferenziale.
Se il cliente è preferenziale, Christie's somatizza come dice Omen, ci si piega a 90° per la precisione.
In ogni caso le provvigioni di vendita, come avete visto, non sono così alte come invece paghiamo in Italia.
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