IPPOLITO CAFFI 1809 – 1866. Tra Venezia e l’Oriente; Museo Correr Venezia 28 maggio-8 gennaio 2017
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IPPOLITO CAFFI 1809 – 1866. Tra Venezia e l’Oriente; Museo Correr Venezia 28 maggio-8 gennaio 2017
Quella inaugurata il 28 maggio 2016 a Venezia presso il museo Correr è una delle mostre più interessanti mai dedicate al pittore Ippolito Caffi (1809-1866) il più innovativo vedutista dell'ottocento. Un artista assolutamente da riscoprire. Quello che mi lascia perplesso è che gran parte delle opere si trovano normalmente nei depositi della collezione del museo Ca Pesaro. Peccato che non siano esposte normalmente al pubblico.
Un evento da vedere per la grandezza della raccolta esposta con oltre 150 dipinti donate dalla vedova alla città.
Spero di riuscire ad organizzare una gita per vedere questa spettacolare mostra aperta fino al 20 novembre 2016.
Eccovi l'articolo.
Una vita che scorre come in un romanzo, tra arte e passione politica.A 150 anni dalla morte di Ippolito Caffi e dall’annessione di Venezia e del Veneto all’Italia, una grande mostra celebra il più innovativo vedutista dell’Ottocento, visionario e patriota. Per la prima volta dopo cinquant’anni, esposto per intero il fondo di oltre 150 dipinti donato dalla vedova alla città.
150 anni fa muore, durante la battaglia di Lissa nell’affondamento della Re d’Italia – sulla quale si era imbarcato per testimoniare le vicende belliche con l’incisività dei suoi disegni – Ippolito Caffi (1809-1866), bellunese di nascita e veneziano d’elezione, straordinario pittore -reporter, irrequieto osservatore della società e convinto patriota. 150 anni fa (quasi un segno del destino!) il Veneto e Venezia vengono annessi all’Italia. Venezia: la città che Caffi ha maggiormente amato, lottando per la sua libertà, e di cui ha tradotto in pittura la struggente bellezza, con una capacità di sintesi che non ha eguali in tutto il secolo.È in questa coincidenza di ricorrenze che l’imponente fondo di dipinti di Caffi appartenente alla Fondazione Musei Civici Venezia – che ha avviato un’intensa attività di valorizzazione del proprio patrimonio – viene esposto integralmente, a distanza di cinquant’anni, in una grande mostra in programma al Museo Correr dal 28 maggio al 20 novembre 2016, promossa dalla Fondazione MUVE insieme a Civita Tre Venezie e a Villaggio Globale International e curata da una delle massime studiose del pittore, Annalisa Scarpa. Una mostra che è un tributo a quello che possiamo considerare il più moderno e originale vedutista del tempo, insuperabile nell’immortalare con la sua pittura di luce l’anima di luoghi e di popoli incontrati in tanti viaggi in Italia, in Europa e nel bacino del Mediterraneo. Ma soprattutto un tesoro – pressoché inesplorato e stupefacente nel suo complesso – che finalmente riemerge: un nucleo pittorico di oltre 150 opere che la vedova di Caffi, Virginia Missana, ha donato alla città nel 1889 insieme ad altrettanti disegni sciolti e a ventitré album.
I dipinti di Caffi – abitualmente conservati nei depositi di Ca’ Pesaro e di cui si realizza ora il primo catalogo ragionato edito da Marsilio – danno testimonianza di tutte le città e le regioni visitate e sono la più completa raccolta esistente del percorso artistico d’un pittore dell’Ottocento che fu viaggiatore instancabile ora per inquietudine personale, ora per insaziabile curiosità culturale. Fossero i luoghi del suo viaggiare una scelta, come il Vicino Oriente ma anche Roma e Napoli, o fossero mete obbligate dalla propria militanza patriottica, egli ce ne ha lasciato un’immagine artisticamente viva, vitale e socialmente inedita nella capillarità dei suoi vagabondaggi e delle sue esplorazioni. Ne emergono istantanee di monumenti, di architetture, di spazi urbani e di vita sociale che colgono e trasmettono tanto poeticamente quanto meticolosamente il volto di gran parte dell’Ottocento. Ne emerge soprattutto la modernità della pittura di Caffi rispetto ai canoni del suo tempo.Definito per la sua abilità prospettica l’ultimo erede di Canaletto, Ippolito Caffi supera in realtà ed elude la tradizione canalettiana, arricchendola con un’accentuata comprensione del dato atmosferico e un ricercato studio sugli effetti di luce, fino a traghettare il genere del vedutismo verso la contemporaneità. È una luce “emotiva” quella che Caffi traduce in pittura e che rende i suoi quadri tanto poetici, affascinanti e amati; una capacità di analisi di ogni sfumatura ambientale così come di ogni elemento architettonico e urbanistico percepito con inusuale empatia. Una miscela geniale di bagliori artificiali e di luce naturale: effetti chiaroscurali che scardinano il concetto di vedutismo tradizionale, applicando un’inedita ottica che raggiunge formule modernissime, in un gioco continuo tra il “sublime” e il “pittoresco”. Ecco Ippolito Caffi, artista ma anche uomo travolgente: una vita che scorre come in un romanzo tra arte e passione politica.
Vi posto alcune delle opere esposte
Ippolito Caffi, “Venezia, Il Molo al tramonto”, 1864, Olio su tela, 43 x 59 cm, Fondazione Musei Civici di Venezia
Ippolito Caffi, “Costantinopoli: l’Ippodromo”, 1843, Olio su cartoncino intelato, 17 x 29 cm, Fondazione Musei Civici di Venezia
Ippolito Caffi, “Venezia, Neve e nebbia in Canal Grande”, 1842, Olio su cartoncino intelato, 26,5 x 41,5 cm Fondazione Musei Civici di Venezia
Ecco il link ufficiale dell'evento
http://correr.visitmuve.it/it/mostre/mostre-in-corso/mostra-ippolito-caffi-1809-1866/2016/04/17732/ippolito-caffi-1809-1866-tra-venezia-e-loriente/
Pensate che si possa organizzare un meeting per questo evento?
Un evento da vedere per la grandezza della raccolta esposta con oltre 150 dipinti donate dalla vedova alla città.
Spero di riuscire ad organizzare una gita per vedere questa spettacolare mostra aperta fino al 20 novembre 2016.
Eccovi l'articolo.
Una vita che scorre come in un romanzo, tra arte e passione politica.A 150 anni dalla morte di Ippolito Caffi e dall’annessione di Venezia e del Veneto all’Italia, una grande mostra celebra il più innovativo vedutista dell’Ottocento, visionario e patriota. Per la prima volta dopo cinquant’anni, esposto per intero il fondo di oltre 150 dipinti donato dalla vedova alla città.
150 anni fa muore, durante la battaglia di Lissa nell’affondamento della Re d’Italia – sulla quale si era imbarcato per testimoniare le vicende belliche con l’incisività dei suoi disegni – Ippolito Caffi (1809-1866), bellunese di nascita e veneziano d’elezione, straordinario pittore -reporter, irrequieto osservatore della società e convinto patriota. 150 anni fa (quasi un segno del destino!) il Veneto e Venezia vengono annessi all’Italia. Venezia: la città che Caffi ha maggiormente amato, lottando per la sua libertà, e di cui ha tradotto in pittura la struggente bellezza, con una capacità di sintesi che non ha eguali in tutto il secolo.È in questa coincidenza di ricorrenze che l’imponente fondo di dipinti di Caffi appartenente alla Fondazione Musei Civici Venezia – che ha avviato un’intensa attività di valorizzazione del proprio patrimonio – viene esposto integralmente, a distanza di cinquant’anni, in una grande mostra in programma al Museo Correr dal 28 maggio al 20 novembre 2016, promossa dalla Fondazione MUVE insieme a Civita Tre Venezie e a Villaggio Globale International e curata da una delle massime studiose del pittore, Annalisa Scarpa. Una mostra che è un tributo a quello che possiamo considerare il più moderno e originale vedutista del tempo, insuperabile nell’immortalare con la sua pittura di luce l’anima di luoghi e di popoli incontrati in tanti viaggi in Italia, in Europa e nel bacino del Mediterraneo. Ma soprattutto un tesoro – pressoché inesplorato e stupefacente nel suo complesso – che finalmente riemerge: un nucleo pittorico di oltre 150 opere che la vedova di Caffi, Virginia Missana, ha donato alla città nel 1889 insieme ad altrettanti disegni sciolti e a ventitré album.
I dipinti di Caffi – abitualmente conservati nei depositi di Ca’ Pesaro e di cui si realizza ora il primo catalogo ragionato edito da Marsilio – danno testimonianza di tutte le città e le regioni visitate e sono la più completa raccolta esistente del percorso artistico d’un pittore dell’Ottocento che fu viaggiatore instancabile ora per inquietudine personale, ora per insaziabile curiosità culturale. Fossero i luoghi del suo viaggiare una scelta, come il Vicino Oriente ma anche Roma e Napoli, o fossero mete obbligate dalla propria militanza patriottica, egli ce ne ha lasciato un’immagine artisticamente viva, vitale e socialmente inedita nella capillarità dei suoi vagabondaggi e delle sue esplorazioni. Ne emergono istantanee di monumenti, di architetture, di spazi urbani e di vita sociale che colgono e trasmettono tanto poeticamente quanto meticolosamente il volto di gran parte dell’Ottocento. Ne emerge soprattutto la modernità della pittura di Caffi rispetto ai canoni del suo tempo.Definito per la sua abilità prospettica l’ultimo erede di Canaletto, Ippolito Caffi supera in realtà ed elude la tradizione canalettiana, arricchendola con un’accentuata comprensione del dato atmosferico e un ricercato studio sugli effetti di luce, fino a traghettare il genere del vedutismo verso la contemporaneità. È una luce “emotiva” quella che Caffi traduce in pittura e che rende i suoi quadri tanto poetici, affascinanti e amati; una capacità di analisi di ogni sfumatura ambientale così come di ogni elemento architettonico e urbanistico percepito con inusuale empatia. Una miscela geniale di bagliori artificiali e di luce naturale: effetti chiaroscurali che scardinano il concetto di vedutismo tradizionale, applicando un’inedita ottica che raggiunge formule modernissime, in un gioco continuo tra il “sublime” e il “pittoresco”. Ecco Ippolito Caffi, artista ma anche uomo travolgente: una vita che scorre come in un romanzo tra arte e passione politica.
Vi posto alcune delle opere esposte
Ippolito Caffi, “Venezia, Il Molo al tramonto”, 1864, Olio su tela, 43 x 59 cm, Fondazione Musei Civici di Venezia
Ippolito Caffi, “Costantinopoli: l’Ippodromo”, 1843, Olio su cartoncino intelato, 17 x 29 cm, Fondazione Musei Civici di Venezia
Ippolito Caffi, “Venezia, Neve e nebbia in Canal Grande”, 1842, Olio su cartoncino intelato, 26,5 x 41,5 cm Fondazione Musei Civici di Venezia
Ecco il link ufficiale dell'evento
http://correr.visitmuve.it/it/mostre/mostre-in-corso/mostra-ippolito-caffi-1809-1866/2016/04/17732/ippolito-caffi-1809-1866-tra-venezia-e-loriente/
Pensate che si possa organizzare un meeting per questo evento?
Ultima modifica di Notaio il Mar 03 Gen 2017, 15:52 - modificato 1 volta.
Re: IPPOLITO CAFFI 1809 – 1866. Tra Venezia e l’Oriente; Museo Correr Venezia 28 maggio-8 gennaio 2017
Caffi lo conosco molto bene.
Merita eccome!!
Merita eccome!!
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Re: IPPOLITO CAFFI 1809 – 1866. Tra Venezia e l’Oriente; Museo Correr Venezia 28 maggio-8 gennaio 2017
Qualche amico è riuscito poi a visitare questa splendida mostra?
Re: IPPOLITO CAFFI 1809 – 1866. Tra Venezia e l’Oriente; Museo Correr Venezia 28 maggio-8 gennaio 2017
Per chi fosse interessato all'evento, la mostra è stata prorogata fino all'8 gennaio 2017.
Re: IPPOLITO CAFFI 1809 – 1866. Tra Venezia e l’Oriente; Museo Correr Venezia 28 maggio-8 gennaio 2017
La mostra è semplicemente fantastica e per visitarla serve tempo, poco ma sicuro.
Il 31 dicembre quando ci sono stato il tempo impiegato per vedere con calma le opere è stato superiore all'ora e mezza.
Opere di grandissima qualità con cornici in gran parte ridicole, che verranno poi spostate nuovamente nei depositi di Ca Pesaro. Davvero una scelta poco intelligente.
All'ingresso trovate questo cartello
All'uscita quest'altro,
un bellissimo pensiero di Caffi che ci dice tutto sull'artista e su come lui intendesse l'arte.
Il quadro più grande esposto era questo, uno dei migliori per qualità in assoluto.
Per chi è vicino, se desidera vedere pittura di altissimo livello, la mostra è aperta fino a domenica 8.
Ho scattato appena 375 foto, e piano piano vi posterò le opere che sono più rappresentative dell'esposizione.
Il 31 dicembre quando ci sono stato il tempo impiegato per vedere con calma le opere è stato superiore all'ora e mezza.
Opere di grandissima qualità con cornici in gran parte ridicole, che verranno poi spostate nuovamente nei depositi di Ca Pesaro. Davvero una scelta poco intelligente.
All'ingresso trovate questo cartello
All'uscita quest'altro,
un bellissimo pensiero di Caffi che ci dice tutto sull'artista e su come lui intendesse l'arte.
Il quadro più grande esposto era questo, uno dei migliori per qualità in assoluto.
Per chi è vicino, se desidera vedere pittura di altissimo livello, la mostra è aperta fino a domenica 8.
Ho scattato appena 375 foto, e piano piano vi posterò le opere che sono più rappresentative dell'esposizione.
Re: IPPOLITO CAFFI 1809 – 1866. Tra Venezia e l’Oriente; Museo Correr Venezia 28 maggio-8 gennaio 2017
la Venezia deve essere magnifica dal vivo.
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