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Takashi Murakami in gravi difficoltà: “La mia società è fallita per il Coronavirus”. La bancarotta e il film annullato. La dichiarazione in un video su Instagram

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 Takashi Murakami in gravi difficoltà: “La mia società è fallita per il Coronavirus”. La bancarotta e il film annullato. La dichiarazione in un video su Instagram  Empty Takashi Murakami in gravi difficoltà: “La mia società è fallita per il Coronavirus”. La bancarotta e il film annullato. La dichiarazione in un video su Instagram

Messaggio Da Notaio Dom 12 Lug 2020, 18:25

Per la serie anche i ricchi piangono, è sicuramente incredibile la notizia che riguarda Murakami.
Queste sono le notizie trovate in rete.

Il Covid-19 continua a mietere vittime nel mondo dell’arte. Dopo la chiusura di musei, quadri sigillati e mostre rimandate, anche gli artisti risentono della crisi. E’ il caso dell’artista Takashi Murakami, che sul suo profilo Instagram ha dichiarato bancarotta.

Si tratta di uno degli artisti più conosciuti e pagati al mondo, che per anni ha stretto collaborazioni con i più potenti brand sul mercato e con artisti sulla cresta dell’onda. Tutto questo non ha risparmiato a Takashi Murakami (1962, Itabashi, Tokyo, Giappone) il lastrico, come ha annunciato ai suoi oltre due milioni di fan attraverso un toccante video su Instagram. “Con l’improvviso arrivo del Coronavirus la mia società è alla bancarotta“, spiega l’artista giapponese annunciando che “per motivi fiscali perfettamente legali” comincerà a distribuire una serie di video clip costruiti a mo’ di documentario “in cui si annuncia pubblicamente l’abbandono del progetto del film“. La società cui fa riferimento è la Kaikai Kiki, e il film è lo sci-fi Jellyfish Eyes Part 2: Mahashankh, un “sogno nel cassetto fin da bambino” a cui Murakami stava lavorando da nove anni. La produzione di Jellyfish Eyes Part 2, che verrà interrotta bruscamente per mancanza di fondi, sarebbe stato il seguito di Jellyfish Eyes Part 1, distribuito nel 2013 in Giappone e negli Stati Uniti senza essere tuttavia “un buon successo, dal punto di vista commerciale“, come spiega l’artista all’interno del video di circa 15 minuti postato su @takashipom.

MURAKAMI ANNUNCIA LA BANCAROTTA
Come riuscire a credere che, nonostante la disgrazia del Coronavirus abbattutasi a livello mondiale, uno degli artisti più riconosciuti al mondo si ritrovi ora alla canna del gas? Secondo alcune indiscrezioni riportate da Artnet news, si dice che “l’artista fosse solito effettuare spese sontuose, un motivo che potrebbe averlo portato alla sua brusca partenza dalla galleria Blum & Poe nel 2019, che lo aveva rappresentato dall’inizio della sua carriera negli anni ’90”. Ancora secondo la piattaforma di notizie, la ricerca sempre più accanita di partner commerciali avrebbe contribuito a una discesa delle quotazioni dei suoi lavori sul mercato dell’arte, innescando una spirale negativa che l’avrebbe portato a una graduale perdita di interesse da parte dei collezionisti che ormai lo reputavano troppo commerciale.

LE COLLABORAZIONI COI BRAND DI MURAKAMI
Sono state numerose ed eterogenee le sue partnership – seppur non poco interessanti – e le gesta di Murakami sono state più volte raccontate anche sulle pagine di Artribune: celebri le sue collaborazioni con potenti case di moda, come Louis Vuitton, Virgil Abloh, Comme des Garçons, Supreme e Vans, spesso cogliendo l’occasione per applicare sui prodotti da lui firmati il suo tipico stile superflat colorato e intriso di margherite sorridenti. Nel 2019 aveva messo in vendita sul suo shop online ufficiale Tonari no Zingaro un paio di scarpe da lui create e ispirate al cartone giapponese Gundam. Tanti anche i lavori di design svolti per promuovere prodotti commerciali di altro tipo, come le custodie per iPhone kaikai kiki o l’edizione limitata delle mentine Frisk. La sua permanenza nello star system è poi proseguita con alcune collaborazioni con famosi personaggi del panorama musicale del calibro di Billie Eilish, Kanye West, J Balvin e Pharrell Williams che lo hanno elevato a vate del pop contemporaneo. Ma quando si esagera ad andare a braccetto con i brand…
Quindi se avete investito in questo artista....non pensateci più.
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