Koons licenzia
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Koons licenzia
Koons licenzia 30 collaboratori.
I motivi più probabili per una tale mossa non gli fanno certo molto onore...
Sintomatico che ad essere cacciati siano stati proprio gli assistenti alla pittura...
Come ci fosse bisogno di altri indizi riguardo alla piega attuale dell'arte.
http://www.artribune.com/arti-visive/arte-contemporanea/2017/06/jeff-koons-licenzia-meta-del-suo-staff/
I motivi più probabili per una tale mossa non gli fanno certo molto onore...
Sintomatico che ad essere cacciati siano stati proprio gli assistenti alla pittura...
Come ci fosse bisogno di altri indizi riguardo alla piega attuale dell'arte.
http://www.artribune.com/arti-visive/arte-contemporanea/2017/06/jeff-koons-licenzia-meta-del-suo-staff/
axis- Messaggi : 678
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Re: Koons licenzia
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gerardo- Messaggi : 1557
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Re: Koons licenzia
Grazie della news caro.
La notizia è davvero interessante, soprattutto capire quanto vengano pagati gli operai della bottega, per vendere poi articoli a milioni di euro per la spocchia di ricchi annoiati che di arte non ne capiscono una mazza.
Posto l'intero articolo qui sotto, sia mai che sparisca dalla rete.
Jeff Koons (York, Pennsylvania 1955) è uno degli artisti più famosi e quotati del pianeta. Le sue opere sono nelle collezioni dei maggiori musei del mondo e periodicamente raggiungono cifre da capogiro nelle aste di Christie’s e Sotheby’s. Per questo la notizia che Koons abbia licenziato di punto in bianco la metà dei suoi assistenti colpisce ed induce a qualche riflessione. Parliamo di circa trenta persone impiegate tutte nello staff di pittura dello studio di Koons che fino ad oggi comprendeva circa 60 persone.
GLI STUDI D’ARTISTA COME UN’IMPRESA
Un licenziamento di massa che non può non stupire considerando che lo studio di Jeff Koons è uno dei più grandi ed attivi del mondo con uno staff che supera le cento persone. Numeri impressionanti ma assolutamente alla portata di artisti che lavorano con le più grandi gallerie del pianeta e che sono contesi dai collezionisti a suon di milioni di dollari. Studi che assomigliano ormai ad imprese, con curatori ed uffici stampa interni, assistenti, addetti alla sicurezza e al trasporto delle opere.
Ha uno studio di oltre 9.000 metri quadri Damien Hirst (Bristol, 1965) nel Gloucestershire progettato dallo studio londinese Designscape Architect per rispondere a tutte le esigenze dell’artista. Lo studio comprende laboratori, spazi per l’imballaggio delle opere ed una galleria espositiva degna di un museo. Lavorano oltre 90 persone nello studio di Olafur Eliasson (Copenaghen, 1967) tra artigiani, storici dell’arte, architetti e film-maker. Per dimensioni e personale lo studio di Gerhard Richter (Dresda, 1932), alle porte di Colonia, è il più grande della Germania e comprende curatori, archivisti, architetti e degli assistenti internazionali che si occupano di intrattenere i rapporti con i collezionisti asiatici o americani.
LA CRISI ECONOMICA TOCCA ANCHE KOONS?
Il ridimensionamento dello studio di Jeff Koons ha riguardato un settore specifico, quello degli assistenti alla pittura, già ridotto lo scorso anno. Tra il 2014 e il 2015, infatti, Koons ha assunto oltre 100 pittori in occasione della grande mostra inaugurata nella sede newyorchese di Gagosian nel novembre 2015. C’era da lavorare celermente alla serie “Gazing Ball”, gruppo di dipinti in cui Koons interveniva sui grandi capolavori del passato inserendo all’interno di essi una sfera azzurra di vetro blu. Lo scorso anno già una buona parte degli assistenti era stata mandata via. Ed ora una nuova ondata di licenziamenti che ha colpito anche assistenti impiegati nello studio da oltre dieci anni. Le malelingue parlano di una crisi dovuta alle tiepidi vendite della serie “Gazing Ball” che sono state notevolmente al di sotto delle aspettative, mentre c’è chi sostiene che i licenziamenti siano una rappresaglia nei confronti degli assistenti che si sono rivolti al United Scenic Artists, il sindacato degli artisti e dei designer, per chiedere condizioni di lavoro più umane e uno stipendio più adeguato.
NESSUNA DICHIARAZIONE
Mentre continuano a circolare dettagli relativi alle modalità in cui sono arrivati i licenziamenti, agli orari e ai ritmi di lavoro massacranti e alla paga piuttosto scarna (si parla di una cifra che oscilla tra i 14 e i 23 dollari l’ora) nessuna smentita né dichiarazione ufficiale è arrivata né dall’entourage dell’artista né dalla Gagosian che lo rappresenta. Un silenzio che profuma di assenso o che forse, con un’abile strategia di comunicazione, spera di mettere a tacere quanto prima la vicenda.
La notizia è davvero interessante, soprattutto capire quanto vengano pagati gli operai della bottega, per vendere poi articoli a milioni di euro per la spocchia di ricchi annoiati che di arte non ne capiscono una mazza.
Posto l'intero articolo qui sotto, sia mai che sparisca dalla rete.
Jeff Koons (York, Pennsylvania 1955) è uno degli artisti più famosi e quotati del pianeta. Le sue opere sono nelle collezioni dei maggiori musei del mondo e periodicamente raggiungono cifre da capogiro nelle aste di Christie’s e Sotheby’s. Per questo la notizia che Koons abbia licenziato di punto in bianco la metà dei suoi assistenti colpisce ed induce a qualche riflessione. Parliamo di circa trenta persone impiegate tutte nello staff di pittura dello studio di Koons che fino ad oggi comprendeva circa 60 persone.
GLI STUDI D’ARTISTA COME UN’IMPRESA
Un licenziamento di massa che non può non stupire considerando che lo studio di Jeff Koons è uno dei più grandi ed attivi del mondo con uno staff che supera le cento persone. Numeri impressionanti ma assolutamente alla portata di artisti che lavorano con le più grandi gallerie del pianeta e che sono contesi dai collezionisti a suon di milioni di dollari. Studi che assomigliano ormai ad imprese, con curatori ed uffici stampa interni, assistenti, addetti alla sicurezza e al trasporto delle opere.
Ha uno studio di oltre 9.000 metri quadri Damien Hirst (Bristol, 1965) nel Gloucestershire progettato dallo studio londinese Designscape Architect per rispondere a tutte le esigenze dell’artista. Lo studio comprende laboratori, spazi per l’imballaggio delle opere ed una galleria espositiva degna di un museo. Lavorano oltre 90 persone nello studio di Olafur Eliasson (Copenaghen, 1967) tra artigiani, storici dell’arte, architetti e film-maker. Per dimensioni e personale lo studio di Gerhard Richter (Dresda, 1932), alle porte di Colonia, è il più grande della Germania e comprende curatori, archivisti, architetti e degli assistenti internazionali che si occupano di intrattenere i rapporti con i collezionisti asiatici o americani.
LA CRISI ECONOMICA TOCCA ANCHE KOONS?
Il ridimensionamento dello studio di Jeff Koons ha riguardato un settore specifico, quello degli assistenti alla pittura, già ridotto lo scorso anno. Tra il 2014 e il 2015, infatti, Koons ha assunto oltre 100 pittori in occasione della grande mostra inaugurata nella sede newyorchese di Gagosian nel novembre 2015. C’era da lavorare celermente alla serie “Gazing Ball”, gruppo di dipinti in cui Koons interveniva sui grandi capolavori del passato inserendo all’interno di essi una sfera azzurra di vetro blu. Lo scorso anno già una buona parte degli assistenti era stata mandata via. Ed ora una nuova ondata di licenziamenti che ha colpito anche assistenti impiegati nello studio da oltre dieci anni. Le malelingue parlano di una crisi dovuta alle tiepidi vendite della serie “Gazing Ball” che sono state notevolmente al di sotto delle aspettative, mentre c’è chi sostiene che i licenziamenti siano una rappresaglia nei confronti degli assistenti che si sono rivolti al United Scenic Artists, il sindacato degli artisti e dei designer, per chiedere condizioni di lavoro più umane e uno stipendio più adeguato.
NESSUNA DICHIARAZIONE
Mentre continuano a circolare dettagli relativi alle modalità in cui sono arrivati i licenziamenti, agli orari e ai ritmi di lavoro massacranti e alla paga piuttosto scarna (si parla di una cifra che oscilla tra i 14 e i 23 dollari l’ora) nessuna smentita né dichiarazione ufficiale è arrivata né dall’entourage dell’artista né dalla Gagosian che lo rappresenta. Un silenzio che profuma di assenso o che forse, con un’abile strategia di comunicazione, spera di mettere a tacere quanto prima la vicenda.
Re: Koons licenzia
Sapevate che Koons ha fatto una collezione di borse per Louis Vuitton?
ciccina783- Messaggi : 538
Data d'iscrizione : 25.07.14
Età : 45
Re: Koons licenzia
ciccina783 ha scritto:Sapevate che Koons ha fatto una collezione di borse per Louis Vuitton?
Con tutti quei dipendenti può produrre qualsiasi cosa, assumendo tanti bravi artisti e artigiani deve solo mettere la firma, che bravo....
Non è un artista è un imprenditore, come tanti altri a partire da Hirst.
E la storia dell'idea geniale che loro mettono in atto è una bufala creata ad arte. Anche quella è pensata da altri.
Re: Koons licenzia
Le borse sicuramente non le ha prodotte lui.
Avrà giusto concesso i diritti all'utilizzo del nome, o poco più.
Avrà giusto concesso i diritti all'utilizzo del nome, o poco più.
axis- Messaggi : 678
Data d'iscrizione : 27.05.14
Re: Koons licenzia
Ha fatto il logo JK uguale a quello LV.axis ha scritto:Le borse sicuramente non le ha prodotte lui.
Avrà giusto concesso i diritti all'utilizzo del nome, o poco più.
Per il resto le borse sono stampe di Van Gogh, Tiziano, Rubens, Leonardo e Fragonard. Come quelle che si comprano nei musei.
ciccina783- Messaggi : 538
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Età : 45
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