Meeting art asta 811; 28 maggio-19 giugno 2016

A Roncadelle?????

No...ma sempre in provincia....

gerardo ha scritto:Un'altra cosa che mi stupisce molto è la seguente: Vanoni ci ha presentato,di volta in volta le opere di Alfredo Rapetti Mogol,come il frutto di un artista dal futuro roseo,con quotazioni in rapida ascesa.
A giudicare dai prezzi della Meeting,questo futuro lo vedo lontano.

Ieri sera passava in outlet con Giovannino. Ma vi pare che si debba parlare di rivalutazione e investimenti il lunedi e martedì, mentre negli altri giorni si fanno le svendite di fine stagione?

Ma quando spiegavano le strategie commerciali di vendita hanno tutti fatto vela ed erano assenti?

Marco Egidio ha scritto:No...ma sempre in provincia....

a lucca ho chiesto a un noto gallerista quanti chiodi abbia prodotto tra il 69/71 aubertain! mi ha detto che c'e' cattiva informazione dice che li ha prodotti anche dopo! forse intendeva 2016??

Li stanno facendo anche adesso ..

Bene è rassicurante

...più che altro è che è certo ...oltre che triste ...

Questa notizia rafforza il concetto che molti artisti lavorano anche da morti. Come disse anni fa Scuffi quando l'ho conosciuto a Venezia, in cimitero è pieno di artisti morti con le mani fuori dalle bare.
Continuano a lavorare anche da morti.

Sono belle notizie per chi ci ha messo soldi sopra.

salvo ha scritto:Bene è rassicurante

la produzione sarà a pieno regime almeno sino al 2020.

INCREDIBILE: UN 60 X 80 DI NUNZIANTE CON BASE A 5.000 EURO INVENDUTO!!!!

Ci sono galleristi che vendono opere di Nunziante anche a meno ( e a volte fanno fatica ) secondo me il maestro ha prodotto tanto forse troppo ..aggiungiamo il periodo ....

Nelle mostre,il 60 x 80,Nunziante lo vende a 18.000€.

presa alla base verrebbe circa coefficiente 4,5 (comprendendo le spese di archiviazione). sarebbe presa bene.
se a quel prezzo fosse stata venduto dagli Orler durante l'Outlet sarebbe stata sicuramente confermata.

Il 60 x 80 durante l'Outlet degli Orler,veniva venduto anziché 16.800,12.500.

gerardo ha scritto:Il 60 x 80 durante l'Outlet degli Orler,veniva venduto anziché 16.800,12.500.

tra parentesi il dipinto della meeting non è affatto male.

Però ...ste cose indicono a riflettere ...

Marco Egidio ha scritto:Ci sono galleristi che vendono opere di Nunziante anche a meno ( e a volte fanno fatica ) secondo me il maestro ha prodotto tanto forse troppo ..aggiungiamo il periodo ....

Marco Egidio ha scritto:Però ...ste cose indicono a riflettere ...

Pensiamo a Picasso, Warhol, e tanti altri che hanno prodotto decine di migliaia di opere, ben oltre 100mila nel caso di Andy. Fanno decine di invenduti al mese in tutte le aste in giro per il mondo.

Produrre in quantità serve per farsi conoscere e commercializzare, è una massima di Carletto, applicata specificatamente al mercato dell'arte. Alla meeting, una sorta di monte di pietà dell'arte, non conta quanto produci, conta quanto vuoi prendere, e qui funziona sempre il detto, pochi, maledetti e subito.

L'opera meritava ben altro, ma non è questo il momento, comprare oggi è conveniente per tutti i nomi che sono sottovalutati e che hanno prospettive di crescita. E se non le ha lui, tra gli artisti viventi figurativi italiani, occorre pensare che sono ben pochi quelli che possono averle.

Non possiamo ricondurre un quadro, venduto o invenduto che sia, ad un problema o una tendenza. Vedo tanti di quegli invenduti di artisti mondiali storicizzati da farci un libro ogni mese.
Guardate gli invenduti a Milano da Sotheby's del 25-26 maggio.

Quelli non sono segnali, sono azzi amari per chi ha bruciato le opere presentandole in asta. Per 5 anni devono stare fuori dal circuito, come minimo.
E sappiamo come funzionano le minestre riscaldate nella riproposizione in asta nell'immediato.

Ieri ho guardato buona parte dell'asta in diretta e ho visto le difficoltà incontrate per vendere artisti spacciati per investimenti sicuri, con Pablo che ha dato fondo al barile della strategia per riuscire a far confermare artisti come Boetti, arrendendosi su Celiberti, Accardi, De Maria e Turcato, il top degli investimenti tanto millantati da teleimbonitori e galleristi. Per non parlare di Baechler, Chiggio e Gastini.

Lo stesso Boetti è stato confermato alla base 5 minuti prima della chiusura della carrellata finale. Tantissimi presi alla base per misericordia.
Non parliamo poi dell'opera di Frattegiani, confermata a meno della metà del listino primario. Secondo Carletto per quella misura dobbiamo arrivare a far pagare la pietra 50mila euro. Per il momento una pietra serena 21x14 ha fatto 2200 +d.a.
Chissà in quale secolo avverrà questo miracolo. Nel frattempo speriamo che la polvere non si stacchi per la gravità dalle pietre.....


Ma tutti i collezionisti che comprano questi artisti, dopo che svendono in questo modo le loro opere, spesso senza riuscire neppure a venderle, sono un segno di preoccupazione per loro o per gli artisti che vengono screditati?

Poniamo qualche dubbio in chi pensa di aver comprato oro quando invece spesso compra stagno.

Imparare a comprare arte per piacere, per provare emozione, è la prima cosa da fare per diventare collezionisti senza pensare continuamente all'investimento, credendo di diventare dei broker del mercato dell'arte.
Occorre smettere di comprare pensando di diventare ricchi in pochi mesi o anni.
Chi poi, dopo svariate delusioni, sta svendendo le sue opere in questi contesti, sta imparando a sue spese la lezione rimettendoci tanti soldi.
Quelli li fanno sempre i mercanti che fanno crescere gli artisti di cui hanno deciso di far convergere i soldi degli altri.

Stavo controllando gli invenduti delle prime sessioni d'asta.

Paladino, Afro, De Maria, Schifano, Guttuso, Rosai, Santomaso, Bertozzi e Casoni, Pignatelli, Pomodoro, Dova, Migneco, Vasarely, e decine di altri con Pozzati e Nido in prima fila.

Ma non sono tutti investimenti sicuri questi artisti, soldi in banca come qualcuno dice vantandosi di possederli?

Vedere artisti millantati come investimenti, i quali lasciati liberi sul secondario non riescono neppure a far recuperare la metà di quanto pagato per acquistarli sul primario è consolante.

Il Vasarely mi ha sorpreso, opera tarda ma di qualità.
bello anche il Guttuso, meriterebbe maggiore considerazione.

Che vergogna! Uno dei 30 x 40 olio su tela piu' belli dell'intera produzione del maestro,aggiudicato a 3.100 €.

È sicuramente un peccato ma quello che resta certo è che siamo di fronte a un periodo di vacche magre dove poco si può spendere in arte. Guardando i prezzi bassi di aggiudicazione di tanti artisti, e osservando gli invenduti anche ieri, emerge chiaramente come sia difficile il periodo. Nunziante si vende anche in periodi difficili. Ma vedere invenduti Carena, Lilloni, Gonzaga e Brindisi, con basi da fame, forse qualcosina significa per chi accetta le basi sperando di recuperare due soldi e neppure ci riesce.
Vedere tra gli invenduti Vasarely con un pezzo unico 70x70 a 40mila cosa significa?
Povero Scuffi venduto a 1 punto.
I venditori non dovrebbero accettare quelle basi.

Un esempio su tutti.
Lotto 520 Papetti Alessandro. Olio 200x230 vendutoa 5mila+d.a..

Papetti è trattato da Contini a Venezia. Per un formato simile mi hanno chiesto quasi 50mila cucuzze, ero con Axis.
Adesso lo vendono a 1/10 del valore.
Chi vende sbaglia e qui ci rimette le mutande. Chissà come sarà contento il mercante che lo tratta.....

gerardo ha scritto:Che vergogna! Uno dei 30 x 40 olio su tela piu' belli dell'intera produzione del maestro,aggiudicato a 3.100 €.

come risultato finale ha fatto coefficente 5,5. sul secondario in questo periodo non è un risultato cosi malvagio.