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'Carlo Dolci, Firenze 1616-1687'; mostra in corso alla Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze; 30/6-15/11/15

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Messaggio Da Notaio Gio 10 Set 2015, 00:29

Non so quanti di voi conoscano l'artista Carlo Dolci (1616-1687), pittore iperrealista del seicento. Si tratta di una scoperta anche per me e sono felice di portarla a vostra conoscenza perchè questa esposizione vale la pena di essere vista.

Questa mostra ve lo presenta in maniera spettacolare con la presentazione di quasi cento opere che, tra dipinti e disegni, esprimono l’alto livello qualitativo raggiunto dall’artista nelle sue creazioni. A fare da cornice alle composizioni di Dolci sono esposti anche dipinti e sculture di altri artisti fiorentini del suo tempo o di poco precedenti e un piccolo ma interessante nucleo di pitture riferibili ai suoi allievi, che ebbero l’onore di preservare il linguaggio stilistico dell’artista fino al Settecento.  
Per mettere in luce l'importanza e l'unicità del Dolci la mostra propone opere di primo piano conservate oltre che nei più importanti musei di Firenze, in rinomate collezioni pubbliche e private straniere, come il British Museum a Londra, il Musée du Louvre a Parigi, gli Staatliche Museen a Berlino, il Nationalmuseum a Stoccolma, il Cleveland Museum of Art a Cleveland, l’Alte Pinakothek di Monaco di Baviera, il Fitzwilliam Museum a Cambridge, l’Ashmolean Museum a Oxford, la Burghley House a Stamford, il Musée des Beaux-Arts a Brest, la Collezione Thyssen Bornemisza a Madrid e ultima, ma non per importanza, la Royal Collection inglese, che, per l’occasione ha prestato la bellissima Salomè con la testa del Battista, mai esposta in Italia.


A quasi trent'anni di distanza dalla storica esposizione dedicata alla pittura fiorentina nell'età barocca, torna a Firenze uno dei protagonisti indiscussi del Seicento fiorentino. 'Carlo Dolci, Firenze 1616-1687' è il titolo della mostra in corso alla Galleria Palatina di Palazzo Pitti, visibile fino al 15 novembre, che con quasi cento opere tra dipinti e disegni esprime l'alto livello qualitativo raggiunto da Carlo Dolci nelle sue creazioni.

Per mettere in luce l'importanza di Dolci, la mostra propone opere di primo piano conservate oltre nei più importanti musei di Firenze, e in rinomate collezioni pubbliche e private straniere, come il British Museum a Londra, il Musée du Louvre a Parigi, gli Staatliche Museen a Berlino, il Nationalmuseum a Stoccolma, il Cleveland Museum of Art a Cleveland, e l'Alte Pinakothek di Monaco di Baviera.

Accanto alle opere provenienti dal Fitzwilliam Museum di Cambridge, dall'Ashmolean Museum di Oxford, dalla Burghley House di Stamford, dal Musée des Beaux-Arts di Brest, e dalla Collezione Thyssen Bornemisza di Madrid, spicca il dipinto 'Salomè con la testa del Battista', (1670 c.) della Royal Collection inglese, che sarà esposto in Italia per la prima volta. A fare da cornice alle composizioni di Dolci, anche dipinti e sculture di altri artisti fiorentini del suo tempo o di poco precedenti e un piccolo nucleo di pitture riferibili ai suoi allievi, che ebbero l'onore di preservare il linguaggio stilistico dell'artista fino al Settecento.

Osannato dai critici e dai biografi del suo tempo per la realizzazione di opere uniche nel loro genere, eseguite con impeccabile diligenza e con un rigore descrittivo 'iperrealista', Dolci si distinse per l'esecuzione di dipinti apprezzabili per la definizione delle sue figure, spesso raccolte in pose estatiche e quasi baciate dalla luce lunare che rende gli incarnati simili alla porcellana. Molto apprezzato da alcuni membri di Casa Medici e della nobiltà europea, Dolci è anche noto per la cura maniacale nella resa dei dettagli, come le stoffe soffici e quasi palpabili delle vesti, e i gioielli.

In occasione della mostra, è stata avviata anche un'importante campagna di restauro, che ha riguardato in particolare i dipinti di Dolci provenienti dal territorio fiorentino, oltre ai quadri della Palatina e di altri musei del capoluogo toscano, per un totale di 33 fra restauri completi e revisioni. L'Opificio delle Pietre Dure ha curato poi in particolare il restauro e la campagna di indagini tecniche sul 'Sogno di San Giovannino' (Galleria Palatina) e sul disegno con 'David e la testa di Golia', (Milano, Pinacoteca di Brera).

Dedicata a Mina Gregori, l'esposizione è curata da Sandro Bellesi e da Anna Bisceglia, mentre promotori sono il ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo con il Segretariato regionale del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo della Toscana, la ex soprintendenza speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, la Galleria Palatina e gli Appartamenti Reali di Palazzo Pitti e Firenze Musei.

Eccovi una delle opere più importanti della mostra
'Salomè con la testa del Battista', (1670 c.)
'Carlo Dolci, Firenze 1616-1687'; mostra in corso alla Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze; 30/6-15/11/15 Salome10


link ufficiale dell'evento
https://www.polomuseale.firenze.it/mostre/mostra.php?t=55bf4375296445d008000029
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Messaggio Da Notaio Sab 26 Set 2015, 12:01

Stavo ammirando alcune opere di questo straordinario artista del passato.

Ma nessuno amico o amica riuscirà a vedere questa mostra dal vivo a Firenze prima che chiuda il 15 novembre 2015?

Vi ricordo a voi, che non avete il mare in mezzo ai pensieri come il sottoscritto, che questa mostra propone opere di primo piano conservate oltre che nei più importanti musei di Firenze, in rinomate collezioni pubbliche e private straniere, come il British Museum a Londra, il Musée du Louvre a Parigi, gli Staatliche Museen a Berlino, il Nationalmuseum a Stoccolma, il Cleveland Museum of Art a Cleveland, l’Alte Pinakothek di Monaco di Baviera, il Fitzwilliam Museum a Cambridge, l’Ashmolean Museum a Oxford, la Burghley House a Stamford, il Musée des Beaux-Arts a Brest, la Collezione Thyssen Bornemisza a Madrid e ultima, ma non per importanza, la Royal Collection inglese, che, per l’occasione ha prestato la bellissima Salomè con la testa del Battista, mai esposta in Italia.

Ma quanti viaggio servirebbero per vederle dal vivo una volta finita la mostra e restituite le opere ai vari musei che le hanno prestate?

Un panneggio di Dolci spazzerebbe via anni di movimenti dedicati al niente, questa si che è pittura da ammirare. All'epoca non esisteva il plotter, cosa avrebbero fatto gli attuali artisti che non sanno dipingere?

Chi di voi è vicino a Firenze ci vada e ci faccia sapere fotografando anche le cornici. Very Happy
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