L'Italia vende le sue bellezze agli stranieri. Venezia vende la Casa dei Tre Oci al filantropo e mecenate Nicolas Berggruen
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L'Italia vende le sue bellezze agli stranieri. Venezia vende la Casa dei Tre Oci al filantropo e mecenate Nicolas Berggruen
Se qualcuno avesse dei dubbi sulla fine che farà il patrimonio italiano in futuro, grazie alla nostra brillante classe politica, eccone la conferma, in questo articolo trovato in rete.
Finirà tutto nelle mani degli stranieri, poco ma sicuro.
Venezia vende la Casa dei Tre Oci al filantropo e mecenate Nicolas Berggruen.
La Casa dei Tre Oci, l'edificio della Giudecca, a Venezia, non è più italiano.
La proprietaria Fondazione di Venezia, che ne era proprietaria, se ne è dovuta liberare per sistemare questioni di bilancio. E l’ha venduta per 8 milioni di euro al Berggruen Institute, fondazione no profit che fa capo al miliardario e filantropo Nicolas Berggruen.
I Tre Oci diventeranno la sede europea del Berggruen Institute, fondazione no profit attiva nelle politiche internazionali. Con interessi in arte e cultura
In molte altre occasioni simili, questo articolo avrebbe avuti toni aspramente polemici.
Sì, perché vedere un gioiello del nostro patrimonio storico e artistico, con una ricchissima storia passata e presente, finire venduto in mani straniere, è una cosa che non vorremmo mai verificarsi. Senza che nessuna delle istituzioni preposte – soprintendenza, soprattutto Ministero della Cultura – abbiano fatto nulla per evitarlo. Ma in questo caso i rilievi sono decisamente attenuati: anche se resta il fatto che la Casa dei Tre Oci, lo straordinario edificio eclettico della Giudecca, a Venezia, non è più italiano.
La proprietaria Fondazione di Venezia, che ne era proprietaria, se ne è dovuta liberare per sistemare questioni di bilancio. E l’ha venduta per 8 milioni di euro al Berggruen Institute, fondazione no profit che fa capo al miliardario e filantropo Nicolas Berggruen. Da qui vengono le attenuanti: la storica struttura dei Tre Oci non perderà infatti le sue connotazioni culturali, che al contrario saranno esaltate nel nuovo assetto proprietario. Nicolas Berggruen è infatti il figlio di quell’Heinz grande collezionista e mercante d’arte. Fondatore a Berlino del Berggruen Museum, che espone un centinaio di opere di Pablo Picasso oltre a opere di Paul Klee, Henri Laurens, Matisse, Giacometti.
La Casa dei Tre Oci diventerà quindi la sede europea dell’istituto che ha già sedi a Los Angeles e a Pechino. Fino al 2023 la Fondazione di Venezia potrà continuare a usare l’edificio per iniziative culturali in collaborazione con il Berggruen Institute. Che in futuro ne farà sede per convegni, simposi e workshops nel suo principale campo di interesse, vale a dire le politiche internazionali. Oltre e proseguire il programma attuale con mostre di fotografia, arte, architettura. “Siamo orgogliosi che subentri una istituzione prestigiosa che esercita la stessa nostra missione con mezzi e relazioni internazionali più ampie”, ha commentato il presidente della fondazione Michele Bugliesi.
https://www.treoci.org/
Finirà tutto nelle mani degli stranieri, poco ma sicuro.
Venezia vende la Casa dei Tre Oci al filantropo e mecenate Nicolas Berggruen.
La Casa dei Tre Oci, l'edificio della Giudecca, a Venezia, non è più italiano.
La proprietaria Fondazione di Venezia, che ne era proprietaria, se ne è dovuta liberare per sistemare questioni di bilancio. E l’ha venduta per 8 milioni di euro al Berggruen Institute, fondazione no profit che fa capo al miliardario e filantropo Nicolas Berggruen.
I Tre Oci diventeranno la sede europea del Berggruen Institute, fondazione no profit attiva nelle politiche internazionali. Con interessi in arte e cultura
In molte altre occasioni simili, questo articolo avrebbe avuti toni aspramente polemici.
Sì, perché vedere un gioiello del nostro patrimonio storico e artistico, con una ricchissima storia passata e presente, finire venduto in mani straniere, è una cosa che non vorremmo mai verificarsi. Senza che nessuna delle istituzioni preposte – soprintendenza, soprattutto Ministero della Cultura – abbiano fatto nulla per evitarlo. Ma in questo caso i rilievi sono decisamente attenuati: anche se resta il fatto che la Casa dei Tre Oci, lo straordinario edificio eclettico della Giudecca, a Venezia, non è più italiano.
La proprietaria Fondazione di Venezia, che ne era proprietaria, se ne è dovuta liberare per sistemare questioni di bilancio. E l’ha venduta per 8 milioni di euro al Berggruen Institute, fondazione no profit che fa capo al miliardario e filantropo Nicolas Berggruen. Da qui vengono le attenuanti: la storica struttura dei Tre Oci non perderà infatti le sue connotazioni culturali, che al contrario saranno esaltate nel nuovo assetto proprietario. Nicolas Berggruen è infatti il figlio di quell’Heinz grande collezionista e mercante d’arte. Fondatore a Berlino del Berggruen Museum, che espone un centinaio di opere di Pablo Picasso oltre a opere di Paul Klee, Henri Laurens, Matisse, Giacometti.
La Casa dei Tre Oci diventerà quindi la sede europea dell’istituto che ha già sedi a Los Angeles e a Pechino. Fino al 2023 la Fondazione di Venezia potrà continuare a usare l’edificio per iniziative culturali in collaborazione con il Berggruen Institute. Che in futuro ne farà sede per convegni, simposi e workshops nel suo principale campo di interesse, vale a dire le politiche internazionali. Oltre e proseguire il programma attuale con mostre di fotografia, arte, architettura. “Siamo orgogliosi che subentri una istituzione prestigiosa che esercita la stessa nostra missione con mezzi e relazioni internazionali più ampie”, ha commentato il presidente della fondazione Michele Bugliesi.
https://www.treoci.org/
Re: L'Italia vende le sue bellezze agli stranieri. Venezia vende la Casa dei Tre Oci al filantropo e mecenate Nicolas Berggruen
Nel dolore per una perdita sì prestigiosa,bisogna considerare che è solo uno dei pezzetti d'italia che si stanno perdendo in mani straniere.
I supermercati italiani,sono passati per un buon 30% in mano ai francesi.L'industria farmaceutica,stessa sorte.
Dobbiamo renderci conto che ormai i 2.569,14 miliardi di euro di debito pubblico pesandocome un macigno sopra le nostre spalle,assottigliano giorno per giorno le nostre capacità di mantenere ciò che ci hanno lasciato i nostri avi.
Una volta c'era la forza lavoro che si accontentava di un piatto di minestra,oggi i dipendenti sono un lusso.
E non sempre è detto che l'arte che finisce in mano agli stranieri venga mantenuta peggio di come faremmo noi;anzi direi il contrario.
Saremmo noi riusciti a costruire attorno alla Gioconda,un giocattolino che attira piu' di otto milioni di visitatori ogni anno?(covid permettendo).
Rassegnazione !Questa è la parola che accompagnerà la nostra terza età.Le migliori risorse giovanili stanno abbandonando il paese alla ricerca di quella meritata gloria che i tanti anni di studio hanno consentito di approdarvi;
diventiamo sempre piu' vecchi ed incapaci di mantenere le nostre bellezze, e non solo quelle.
Dobbiamo imparare a ragionare non piu' da italiani,inglesi,tedeschi,ma da umani che abitano il pianeta terra.
I supermercati italiani,sono passati per un buon 30% in mano ai francesi.L'industria farmaceutica,stessa sorte.
Dobbiamo renderci conto che ormai i 2.569,14 miliardi di euro di debito pubblico pesandocome un macigno sopra le nostre spalle,assottigliano giorno per giorno le nostre capacità di mantenere ciò che ci hanno lasciato i nostri avi.
Una volta c'era la forza lavoro che si accontentava di un piatto di minestra,oggi i dipendenti sono un lusso.
E non sempre è detto che l'arte che finisce in mano agli stranieri venga mantenuta peggio di come faremmo noi;anzi direi il contrario.
Saremmo noi riusciti a costruire attorno alla Gioconda,un giocattolino che attira piu' di otto milioni di visitatori ogni anno?(covid permettendo).
Rassegnazione !Questa è la parola che accompagnerà la nostra terza età.Le migliori risorse giovanili stanno abbandonando il paese alla ricerca di quella meritata gloria che i tanti anni di studio hanno consentito di approdarvi;
diventiamo sempre piu' vecchi ed incapaci di mantenere le nostre bellezze, e non solo quelle.
Dobbiamo imparare a ragionare non piu' da italiani,inglesi,tedeschi,ma da umani che abitano il pianeta terra.
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Re: L'Italia vende le sue bellezze agli stranieri. Venezia vende la Casa dei Tre Oci al filantropo e mecenate Nicolas Berggruen
Bel ragionamento senza dubbio, nasconde una triste verità, quella che prima o poi i debiti vanno onorati da qualcuno.
Visto che i musei italiani hanno iniziato da tempo ad essere guidati da direttori stranieri, forse questo cambio di guardia potrebbe anche significare una crescita culturale. Non per niente il direttore degli Uffizi a Firenze, un tedesco, raccomanda agli studenti, se dovete fare buca, venite a visitare il museo, ormai diventato quello più visitato d'Italia, escludendo i musei vaticani.
La Gioconda farebbe fare il salto di qualità a tanti musei, per la sua storia e per le vicende sul furto. Ma forse messa in certi musei italiani di arte contemporanea, dove i custodi passano il tempo collegati su Facebook annoiati vista la moria di visitatori (il covid qui non c'entra nulla), non riuscirebbe ad attirare milioni di visitatori, che vanno al Louvre sicuramente per vederla, ma anche per ammirare opere di grandi artisti della storia e non installazioni di artigiani moderni, spesso pessimi, spacciati per artisti.
Non facciano nomi per non offendere i musei in questione.
Ben venga chi sa lavorare indipendentemente dalla sua nazionalità.
Visto che i musei italiani hanno iniziato da tempo ad essere guidati da direttori stranieri, forse questo cambio di guardia potrebbe anche significare una crescita culturale. Non per niente il direttore degli Uffizi a Firenze, un tedesco, raccomanda agli studenti, se dovete fare buca, venite a visitare il museo, ormai diventato quello più visitato d'Italia, escludendo i musei vaticani.
La Gioconda farebbe fare il salto di qualità a tanti musei, per la sua storia e per le vicende sul furto. Ma forse messa in certi musei italiani di arte contemporanea, dove i custodi passano il tempo collegati su Facebook annoiati vista la moria di visitatori (il covid qui non c'entra nulla), non riuscirebbe ad attirare milioni di visitatori, che vanno al Louvre sicuramente per vederla, ma anche per ammirare opere di grandi artisti della storia e non installazioni di artigiani moderni, spesso pessimi, spacciati per artisti.
Non facciano nomi per non offendere i musei in questione.
Ben venga chi sa lavorare indipendentemente dalla sua nazionalità.
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