Lo strano caso del quadro del Caravaggio "I bari"; E' vero o è falso?
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Lo strano caso del quadro del Caravaggio "I bari"; E' vero o è falso?
Vi porto a conoscenza una vicenda che ha del grottesco per come si è sviluppata in questi anni.
Si tratta di un'opera d'arte oggetto di compravendita in asta da Sotheby's nel 2006. L'opera era stata venduta come copia del Caravaggio per sole 42mila sterline, denominata "i bari".
Poi però chi l'ha comprata, Sir Denis Mahon, noto collezionista, l'ha attribuita a Caravaggio stimandola 10 milioni di sterline.
A questo punto il venditore ha denunciato Sotheby's ma il giudice ha dato ragione alla casa d'asta, insomma un giallo di dimensioni enormi.
In ultimo ieri sera Sgarbi, nel servizio di canale 5, ha contestato la veridicità dell'opera ritenendola un falso, con valutazioni davvero opinabili.
Insomma divertitivi a leggere, questa è l'opera in questione
Di questa opera esiste un originale sicuro e non contestato, che si trova al Kimbell Art Museum di Fort Worth, nel Texas.
Eccovi due articoli in questione che trattano la vicenda.
Sotheby’s vince la battaglia legale sui Bari di Caravaggio
Il britannico Lancelot William Thwaytes, ex proprietario di un controverso dipinto attribuito al Caravaggio, ha perso la sua battaglia legale per ottenere una compensazione in milioni di sterline dalla casa d’aste Sotheby’s, che anni fa lo ha venduto presentandolo come copia del grande artista del manierismo. Secondo l’atto di citazione, Sotheby’s avrebbe sbagliato valutazione. Un giudice dell’Alta Corte di Londra ha stabilito che Sotheby’s non ha responsabilità nella vicenda, dato che non è sufficientemente provato che il quadro intitolato I bari come l’originale, quello conservato al Kimbell Art Museum di Fort Worth in Texas, sia effettivamente di mano del Caravaggio, anche sulla base di perizie discordanti. Lancelot William Thwaytes aveva citato in giudizio Sotheby’s a cui aveva affidato nel 2006 il quadro, poi venduto per 42 mila sterline. La casa d’aste in quell’occasione non lo attribuì al Caravaggio, ma a un suo allievo. L’acquirente all’asta fu Orietta Adam, amica di Sir Denis Mahon, grande storico dell’arte e collezionista scomparso nel 2011. Proprio Mahon aveva fatto restaurare il dipinto e poi lo aveva attribuito al Caravaggio, conferendogli un valore di 10 milioni di sterline, quanto il premio dell’assicurazione garantita dal Museum of the Order of St John a Londra che lo ha in custodia. Secondo Mahon il dipinto controverso sarebbe stato realizzato dal Caravaggio nel 1595, l’anno successivo come copia dell’originale I bari. Le perizie presentate all’Alta Corte dagli avvocati di Sotheby’s sostengono che non si tratta di un’opera del Caravaggio perchè di qualità ben inferiore.
il link di riferimento
http://insideart.eu/2015/01/16/sothebys-vince-la-battaglia-legale-sui-bari-di-caravaggio/
Il falso Caravaggio che invece è vero
Nessun risarcimento all’erede della tela «I bari». Scambiata per una copia fu battuta all’asta per 55 mila euro da Sotheby’s: vale 13 milioni di euro.
LONDRA Vedersi sfilare dieci milioni di sterline, vale a dire quei 13 milioni di euro che vale l’olio su tela del Caravaggio dal titolo «I bari», è un brutto colpo. Ma il discendente di uno stimato chirurgo della Royal Navy, Lancelot William Thwaytes, un po’ se l’è andata a cercare. Quando hai in mano qualcosa che sospetti possa essere un tesoro sarebbe meglio ascoltare non dieci ma cento, e forse più, esperti prima di metterlo all’asta. Rientrarne poi in possesso è impossibile. Ed è pure impossibile, ciò hanno stabilito i giudici dell’Alta corte londinese, chiedere i danni a chi non è stato in grado di attribuire il capolavoro al suo grande, unico e vero maestro, Michelangelo Merisi.
Il giallo del quadro ritenuto una copia di scuola
È un mezzo giallo. O una beffa catastrofica (per chi esce a pezzi dalla causa), con tanti protagonisti e con tanti critici ed esperti d’arte messi di mezzo. E ruota attorno al quadro di 94 centimetri per 131 che il Caravaggio dipinse nel 1594. Si pensava, fino a qualche tempo fa, che l’originale fosse in Texas al Kimbell Art Museum. Invece in Inghilterra al Museo dell’Ordine di San Giovanni, nella zona di Clerkenwell (gioiellino fuori dai circuiti turistici) ecco che compare, lasciatovi dal collezionista e storico Denis Mahon, lo splendido dipinto. E pensare che oltre mezzo secolo fa, nel 1962, la famiglia di Lancelot William Thwaytes l’aveva acquistato per 140 sterline: solo una crosta, bella ma uno scarto di magazzino. Come tale trattato fino al 2006 quando il suo legittimo proprietario, per l’appunto Mr. Lancelot, lo porta alla casa d’aste Sotheby’s. Che non sia proprio un’opera da buttare via è chiaro da subito. Sotheby’s chiede il conforto di stimati professori.
Esperti d’arte a confronto
S’interpellano la biografa del Caravaggio, Helen Langdon, poi lo storico dell’arte americano Richard Spear. E il verdetto è che si tratta di una copia attribuibile alla scuola del Caravaggio ma non al Caravaggio stesso. Così la tela va all’asta. E con un risultato da non disprezzare visto che la si batte per 42 mila sterline (oggi 55 mila euro). Ma chi si aggiudica il quadro? Nominalmente è una signora, Orietta Adam. Dietro, però, il suggeritore e finanziatore è un uomo, Denis Mahon, che è fra i massimi collezionisti e storici dell’arte, specie del barocco. Ha collaborato con molti musei italiani. È proprietario di capolavori del Rinascimento. È lui che versa le 42 mila sterline e fa ripulire la tela. Ed è lui che toglie ogni dubbio: altro che copia, quelli sono «I bari» del Caravaggio. Valore dieci milioni di sterline, 13 milioni di euro.
Gli eredi beffati dalle perizie
Fulmine a ciel sereno per l’erede della «crosta», Mr. Lancelot William Thwaytes, che pensava di avere concluso un discreto affare con le 42 mila sterline. Che sia un Caravaggio non c’è dubbio (lo confermeranno anche Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani ed ex ministro dei Beni culturali, e Mina Gregori, accademica dei Lincei, la più importante studiosa del Caravaggio). Al povero e sprovveduto Lancelot non resta che una strada: la causa a Sotheby’s per «negligenza» nella valutazione dell’opera. Via impervia. Da capire, perché conservare un tesoro (senza comunque sapere di averlo) e svenderlo, è pur sempre un dispiacere. Ma la riparazione tardiva risulta impraticabile.
Sotheby’s assolto dalle accuse
L’Alta corte di Londra dà ragione alla casa d’aste: era pressoché impossibile identificare l’autore. Il quadro, prima dell’acquisto, era in condizioni tali da nascondere i particolari per l’attribuzione. Merito del fiuto e della competenza di David Mahon che l’ha riportato agli antichi splendori consentendo dunque la scoperta. Peccato che David Mahon sia nel frattempo morto centenario. Ha lasciato la sua raccolta di 56 capolavori ai musei inglesi e «I bari» in esposizione all’Ordine di San Giovanni in Clerkenwell. A mister Lancelot non resta che una visita (che è gratuita) per andare ad ammirarlo. Meditando se proporre appello o darsi per sconfitto.
il link di riferimento
http://www.corriere.it/esteri/15_gennaio_18/falso-caravaggio-che-invece-vero-cc6b9618-9ee9-11e4-9ffe-303918e77b90.shtml
Sulle opere antiche la paternità è davvero difficile, altro che autentica e archivio.
Si tratta di un'opera d'arte oggetto di compravendita in asta da Sotheby's nel 2006. L'opera era stata venduta come copia del Caravaggio per sole 42mila sterline, denominata "i bari".
Poi però chi l'ha comprata, Sir Denis Mahon, noto collezionista, l'ha attribuita a Caravaggio stimandola 10 milioni di sterline.
A questo punto il venditore ha denunciato Sotheby's ma il giudice ha dato ragione alla casa d'asta, insomma un giallo di dimensioni enormi.
In ultimo ieri sera Sgarbi, nel servizio di canale 5, ha contestato la veridicità dell'opera ritenendola un falso, con valutazioni davvero opinabili.
Insomma divertitivi a leggere, questa è l'opera in questione
Di questa opera esiste un originale sicuro e non contestato, che si trova al Kimbell Art Museum di Fort Worth, nel Texas.
Eccovi due articoli in questione che trattano la vicenda.
Sotheby’s vince la battaglia legale sui Bari di Caravaggio
Il britannico Lancelot William Thwaytes, ex proprietario di un controverso dipinto attribuito al Caravaggio, ha perso la sua battaglia legale per ottenere una compensazione in milioni di sterline dalla casa d’aste Sotheby’s, che anni fa lo ha venduto presentandolo come copia del grande artista del manierismo. Secondo l’atto di citazione, Sotheby’s avrebbe sbagliato valutazione. Un giudice dell’Alta Corte di Londra ha stabilito che Sotheby’s non ha responsabilità nella vicenda, dato che non è sufficientemente provato che il quadro intitolato I bari come l’originale, quello conservato al Kimbell Art Museum di Fort Worth in Texas, sia effettivamente di mano del Caravaggio, anche sulla base di perizie discordanti. Lancelot William Thwaytes aveva citato in giudizio Sotheby’s a cui aveva affidato nel 2006 il quadro, poi venduto per 42 mila sterline. La casa d’aste in quell’occasione non lo attribuì al Caravaggio, ma a un suo allievo. L’acquirente all’asta fu Orietta Adam, amica di Sir Denis Mahon, grande storico dell’arte e collezionista scomparso nel 2011. Proprio Mahon aveva fatto restaurare il dipinto e poi lo aveva attribuito al Caravaggio, conferendogli un valore di 10 milioni di sterline, quanto il premio dell’assicurazione garantita dal Museum of the Order of St John a Londra che lo ha in custodia. Secondo Mahon il dipinto controverso sarebbe stato realizzato dal Caravaggio nel 1595, l’anno successivo come copia dell’originale I bari. Le perizie presentate all’Alta Corte dagli avvocati di Sotheby’s sostengono che non si tratta di un’opera del Caravaggio perchè di qualità ben inferiore.
il link di riferimento
http://insideart.eu/2015/01/16/sothebys-vince-la-battaglia-legale-sui-bari-di-caravaggio/
Il falso Caravaggio che invece è vero
Nessun risarcimento all’erede della tela «I bari». Scambiata per una copia fu battuta all’asta per 55 mila euro da Sotheby’s: vale 13 milioni di euro.
LONDRA Vedersi sfilare dieci milioni di sterline, vale a dire quei 13 milioni di euro che vale l’olio su tela del Caravaggio dal titolo «I bari», è un brutto colpo. Ma il discendente di uno stimato chirurgo della Royal Navy, Lancelot William Thwaytes, un po’ se l’è andata a cercare. Quando hai in mano qualcosa che sospetti possa essere un tesoro sarebbe meglio ascoltare non dieci ma cento, e forse più, esperti prima di metterlo all’asta. Rientrarne poi in possesso è impossibile. Ed è pure impossibile, ciò hanno stabilito i giudici dell’Alta corte londinese, chiedere i danni a chi non è stato in grado di attribuire il capolavoro al suo grande, unico e vero maestro, Michelangelo Merisi.
Il giallo del quadro ritenuto una copia di scuola
È un mezzo giallo. O una beffa catastrofica (per chi esce a pezzi dalla causa), con tanti protagonisti e con tanti critici ed esperti d’arte messi di mezzo. E ruota attorno al quadro di 94 centimetri per 131 che il Caravaggio dipinse nel 1594. Si pensava, fino a qualche tempo fa, che l’originale fosse in Texas al Kimbell Art Museum. Invece in Inghilterra al Museo dell’Ordine di San Giovanni, nella zona di Clerkenwell (gioiellino fuori dai circuiti turistici) ecco che compare, lasciatovi dal collezionista e storico Denis Mahon, lo splendido dipinto. E pensare che oltre mezzo secolo fa, nel 1962, la famiglia di Lancelot William Thwaytes l’aveva acquistato per 140 sterline: solo una crosta, bella ma uno scarto di magazzino. Come tale trattato fino al 2006 quando il suo legittimo proprietario, per l’appunto Mr. Lancelot, lo porta alla casa d’aste Sotheby’s. Che non sia proprio un’opera da buttare via è chiaro da subito. Sotheby’s chiede il conforto di stimati professori.
Esperti d’arte a confronto
S’interpellano la biografa del Caravaggio, Helen Langdon, poi lo storico dell’arte americano Richard Spear. E il verdetto è che si tratta di una copia attribuibile alla scuola del Caravaggio ma non al Caravaggio stesso. Così la tela va all’asta. E con un risultato da non disprezzare visto che la si batte per 42 mila sterline (oggi 55 mila euro). Ma chi si aggiudica il quadro? Nominalmente è una signora, Orietta Adam. Dietro, però, il suggeritore e finanziatore è un uomo, Denis Mahon, che è fra i massimi collezionisti e storici dell’arte, specie del barocco. Ha collaborato con molti musei italiani. È proprietario di capolavori del Rinascimento. È lui che versa le 42 mila sterline e fa ripulire la tela. Ed è lui che toglie ogni dubbio: altro che copia, quelli sono «I bari» del Caravaggio. Valore dieci milioni di sterline, 13 milioni di euro.
Gli eredi beffati dalle perizie
Fulmine a ciel sereno per l’erede della «crosta», Mr. Lancelot William Thwaytes, che pensava di avere concluso un discreto affare con le 42 mila sterline. Che sia un Caravaggio non c’è dubbio (lo confermeranno anche Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani ed ex ministro dei Beni culturali, e Mina Gregori, accademica dei Lincei, la più importante studiosa del Caravaggio). Al povero e sprovveduto Lancelot non resta che una strada: la causa a Sotheby’s per «negligenza» nella valutazione dell’opera. Via impervia. Da capire, perché conservare un tesoro (senza comunque sapere di averlo) e svenderlo, è pur sempre un dispiacere. Ma la riparazione tardiva risulta impraticabile.
Sotheby’s assolto dalle accuse
L’Alta corte di Londra dà ragione alla casa d’aste: era pressoché impossibile identificare l’autore. Il quadro, prima dell’acquisto, era in condizioni tali da nascondere i particolari per l’attribuzione. Merito del fiuto e della competenza di David Mahon che l’ha riportato agli antichi splendori consentendo dunque la scoperta. Peccato che David Mahon sia nel frattempo morto centenario. Ha lasciato la sua raccolta di 56 capolavori ai musei inglesi e «I bari» in esposizione all’Ordine di San Giovanni in Clerkenwell. A mister Lancelot non resta che una visita (che è gratuita) per andare ad ammirarlo. Meditando se proporre appello o darsi per sconfitto.
il link di riferimento
http://www.corriere.it/esteri/15_gennaio_18/falso-caravaggio-che-invece-vero-cc6b9618-9ee9-11e4-9ffe-303918e77b90.shtml
Sulle opere antiche la paternità è davvero difficile, altro che autentica e archivio.
Re: Lo strano caso del quadro del Caravaggio "I bari"; E' vero o è falso?
bella questa cosa, se le comprata come falso d'autore e poi lui stesso la dichiarata autentica.............questo pirlone pensa di essere un genio.
Re: Lo strano caso del quadro del Caravaggio "I bari"; E' vero o è falso?
Ieri in televisione il vate Sgarbi afferma che si tratta di un falso , quindi sentenza è data
salvo- Messaggi : 1606
Data d'iscrizione : 01.06.14
Re: Lo strano caso del quadro del Caravaggio "I bari"; E' vero o è falso?
Eccovi l'articolo dove Sgarbi sostiene che l'opera è un falso, di cui vi ho parlato nel mio intervento ribadito dall'amico Salvo.
Non so....ognuno valuti.
Non so....ognuno valuti.
Re: Lo strano caso del quadro del Caravaggio "I bari"; E' vero o è falso?
se vogliono un expertise sono disponibile......... parcella popolare
Ospite- Ospite
Re: Lo strano caso del quadro del Caravaggio "I bari"; E' vero o è falso?
Giuseppe77 ha scritto:bella questa cosa, se le comprata come falso d'autore e poi lui stesso la dichiarata autentica.............questo pirlone pensa di essere un genio.
No, no, Peppe.
Quell'uomo è un genio vero.
I pirloni sono quelli che si sono fatti impapocchiare dal suo giudizio, il più parziale che possa esserci.
Ma dico basta guardarlo per un secondo per vedere che non è un Caravaggio, non ha i suoi tagli di luce, i suoi contrasti, i suoi neri.
E se è suo allora si è sbrigato a farlo perchè doveva correre alla toilette.
A proposito a casa ho una vecchia crosta 70x100 cm.
Io sostengo si tratti di un Caravaggio.
Ovviamente non ho alcun interesse a dirlo se non la mera speculazione dottrinale.
Voi mi credete, vero?
_________________
"La salvezza dell'uomo risiede nell'arte, non nel mercato".
"Art is long, life is short." Vincent van Gogh.
axis- Messaggi : 678
Data d'iscrizione : 27.05.14
Re: Lo strano caso del quadro del Caravaggio "I bari"; E' vero o è falso?
aaaah lo vedrebbe anche un bambino che è un merisi, garantisco io
Ospite- Ospite
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