LE POSSIBILI RAGIONI DELLA CRISI DI SOTHEBY'S

Leggo da qualche tempo di una profonda crisi delle case d'asta, in particolare con riferimento a Sotheby's.

La notizia che fa sicuramente pensare è questa:
Sotheby’s: Drahi potrebbe cedere una quota di minoranza
Sotto il peso di un pesante indebitamento finanziario, troppo oneroso, il miliardario franco-israeliano potrebbe mettere in vendita alcuni asset, tra cui la casa d’aste
https://www.ilsole24ore.com/art/sotheby-s-drahi-potrebbe-cedere-quota-minoranza-AFuvqCyB




Ho trovato in rete un articolo, pubblicato su Sotheby's. di Giovanni Colombo, un consulente d'arte che leggo molto volentieri, vista la competenza e serietà che riscontro nei suoi articoli.

Vi posto quanto da lui pubblicato con i suoi consigli ad un collezionista.

CONSIGLI AD UN COLLEZIONISTA
LE POSSIBILI RAGIONI DELLA CRISI DI SOTHEBY'S
di Giovanni Colombo
Penso avrete saputo della crisi che Sotheby’s sta attraversando, anche se i media del settore hanno cercato di omettere la notizia negli ultimi anni. CRISI influenzata da una diminuzione del 24% dei profitti nel Regno Unito tra il 2021 e il 2022, con un ulteriore calo nel 2023. Non si esclude che si deciderà per ulteriori drastici tagli anche in altre sedi internazionali, oltre a numerosi licenziamenti
Dopo essermi consultato recentemente a Londra con un importante dirigente di Sotheby's, molto vicino a Patrick Drahi, secondo alcuni colleghi americani e londinesi esperti d'arte e finanza, questo declino è attribuibile ad un calo d'interesse per gli artisti storicizzati. Una delle cause sarebbe attribuibile ad una certa stanchezza del collezionismo, sempre più propenso ad acquistare 'il proprio tempo', investendo sempre più negli artisti contemporanei non ancora storicizzati.
"Diversificare gli investimenti artistici acquistando opere di artisti viventi non ancora storicizzati può essere una scelta vantaggiosa per diverse ragioni" mi diceva un collega.
"Innanzitutto, investire in nuovi talenti può portare a significativi ritorni finanziari man mano che questi artisti acquisiscono fama. Inoltre, sostenere artisti contemporanei contribuisce alla vitalità e all'innovazione del panorama artistico, arricchendo la cultura attuale. Le opere d'arte contemporanea spesso riflettono le tematiche sociali e culturali del presente, rendendole particolarmente rilevanti e stimolanti. Infine, l'acquisto di opere di artisti viventi permette ai collezionisti di avere un contatto diretto con l'artista, arricchendo l'esperienza collezionistica e creando un legame più personale con le opere acquisite.".
Del resto non è più un segreto che sempre più collezionisti di fama internazionale puntino su artisti contemporanei viventi, specialmente quelli che esprimono una novità di linguaggio attraverso la propria arte.
Ad esempio, Pamela Joyner, una rinomata collezionista d'arte, ha enfatizzato l'importanza di sostenere artisti che sono attivamente coinvolti nel loro lavoro, partecipando a numerosi webinar e visite virtuali a studi d'artisti. Joyner crede che sostenere artisti viventi non solo arricchisca le collezioni ma contribuisca anche a importanti movimenti sociali e politici.
Inoltre, Guy James ha affermato: “Buy art from living artists, the dead don’t need the money,” sottolineando l'importanza di supportare gli artisti attualmente in attività.
"Inoltre, acquistare opere da artisti viventi riduce il rischio di incorrere in falsi e offre l'opportunità di commissionare pezzi personalizzati per la propria collezione."
Riguardo all'Italia, naturalmente non stiamo parlando dei nomi ormai intoccabili (vedi Adami, Ontani, ecc le cui opere importanti partono ormai dai 70/80 k in su), ma di quel 'sottobosco' che è stato così tanto promosso dal sistema arte, fermo al palo ormai da troppo tempo.
In questa fase storica così transitoria, come ripeto ormai da qualche anno, investire nel proprio tempo e nel contemporaneo potrà dare gratificazioni superiori a qualsiasi più rosea aspettativa.
Un caro saluto
Giovanni