La dura vita dei presentatori Orler tv. Contraddizioni nella migliore televendita italiana.
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La dura vita dei presentatori Orler tv. Contraddizioni nella migliore televendita italiana.
Chi segue con assiduità le televendite Orler, notoriamente riconosciuta come la migliore televendita d'arte nel palinsesto italiano, avrà avuto modo di vedere quanto duro sia diventato il loro lavoro ultimamente. Sembra di assistere ad una battaglia psicologica.
Ci sono essenzialmente 5 venditori che si occupano d'arte intesa come pittura o ritenuta tale, in ordine di presentazione partendo dal lunedì: Vanoni, Catone, Faccenda, Dario e Basilico.
- il lunedì e il martedì Carlo illustra le sue dotte statistiche di mercato, parla di arte contemporanea illustrando i suoi studi e le due lauree, ci dice quali siano gli investimenti da fare e le fiere dove andare, demolendo essenziamente la tecnica, la maestria, il talento e la figurazione di ogni tempo, ad eccezione di alcuni suoi protetti, vedi Montesano.
- il martedì e il mercoledì pomeriggio, entra in gioco Catone che deve far ricredere i collezionisti che hanno ammainato bandiera bianca di fronte al presentatore che l'ha preceduto, il santone dell'informale, l'amante del blocchetto di cemento e del sale con tabacco bruciati, sentendosi tutti dei pirla se comprano qualcosa che si capisca. Catone poi la domenica sera chiude il ciclo illustrando opere di arte generalista a quei pochi che sono sopravvissuti a 6 giorni di televendite e partite di calcio.
- il mercoledi, il giovedì e il venderdi è il turno di Faccenda che deve presentare sostanzialmente quello che non sono riusciti a vendere Dario e Carlo. Essendo questi due ultimi in totale contraddizione sul mondo dell'arte, presentando in modo opposto gli artisti che trattano, mettono inevitabilmente in crisi il povero Giovanni che deve assorbire un segmento di collezionisti che non sanno più dove girarsi, sentendosi dei protagonisti il sabato e la domenica con Dario e degli idioti totali il lunedì e il martedì. Il suo compito è tra i più duri in assoluto e sostituire Dario come farà questo fine settimana quando lui va in ferie diventa un bell'impegno.
- il sabato pomeriggio e la domenica mattina, Dario spende tutta la sua professionalità per illustrare i maestri del 900 e per far capire al mondo che lui di sale e di legna bruciata, unitamente a ferri e cemento, non ne vuole presentare, ritenendoli adatti per arrostire fiorentine alte 3 dita e per costruire case a Firenze. Deve lottare parecchio e non solo per la crisi economica, per convincere i pochi collezionisti che amano la pittura e l'arte figurativa relegata in Italia a pittura di seconda fascia. Troppo semplice direbbe Carlo, meglio il cemento. E Dario deve accorciare sempre più il tempo dedicato al lavoro e aumentare le ferie per non esplodere con un infarto in diretta.
- la domenica pomeriggio infine è il turno di Basilico di presentare arte contemporanea con un mix di opere di ogni genere. Cercare di convincere le due tipologie di collezionisti che prendono schiaffi tutta la settimana non è il massimo, fargli fare la trasmissione durante tutto il calcio minuto per minuto è un segno di grande apprezzamento per il suo lavoro, per fortuna che vende tappeti e gioielli e recupera il budget. Le sue battute sono spesso illustrative dell'ambiente lavorativo (siamo figli di un Dio minore sentita domenica la dice tutta).
5 persone per conquistare un pubblico che continua a cambiare per motivazioni di ogni genere, dalla crisi agli outlet, dal rigetto per l'arte per motivi di necessità economica, all'abbandono della passione per svariati motivi, tra questi sentirsi degli idioti che non sanno collezionare perchè comprano un artista ritenuto un maestro della pittura e non un furbetto di arte contemporanea.
Quanti di loro remano nella stessa direzione di persuasione all'acquisto secondo voi?
Se dipendesse da voi la linea commerciale di vendita, tenendo conto che per restare aperti occorre vendere e non fare solo cultura, dedichereste più spazio alle televendita Vanoniana o curereste più le vendite di tipo Oliviane e Faccendiane?
Buona riflessione.
Ci sono essenzialmente 5 venditori che si occupano d'arte intesa come pittura o ritenuta tale, in ordine di presentazione partendo dal lunedì: Vanoni, Catone, Faccenda, Dario e Basilico.
- il lunedì e il martedì Carlo illustra le sue dotte statistiche di mercato, parla di arte contemporanea illustrando i suoi studi e le due lauree, ci dice quali siano gli investimenti da fare e le fiere dove andare, demolendo essenziamente la tecnica, la maestria, il talento e la figurazione di ogni tempo, ad eccezione di alcuni suoi protetti, vedi Montesano.
- il martedì e il mercoledì pomeriggio, entra in gioco Catone che deve far ricredere i collezionisti che hanno ammainato bandiera bianca di fronte al presentatore che l'ha preceduto, il santone dell'informale, l'amante del blocchetto di cemento e del sale con tabacco bruciati, sentendosi tutti dei pirla se comprano qualcosa che si capisca. Catone poi la domenica sera chiude il ciclo illustrando opere di arte generalista a quei pochi che sono sopravvissuti a 6 giorni di televendite e partite di calcio.
- il mercoledi, il giovedì e il venderdi è il turno di Faccenda che deve presentare sostanzialmente quello che non sono riusciti a vendere Dario e Carlo. Essendo questi due ultimi in totale contraddizione sul mondo dell'arte, presentando in modo opposto gli artisti che trattano, mettono inevitabilmente in crisi il povero Giovanni che deve assorbire un segmento di collezionisti che non sanno più dove girarsi, sentendosi dei protagonisti il sabato e la domenica con Dario e degli idioti totali il lunedì e il martedì. Il suo compito è tra i più duri in assoluto e sostituire Dario come farà questo fine settimana quando lui va in ferie diventa un bell'impegno.
- il sabato pomeriggio e la domenica mattina, Dario spende tutta la sua professionalità per illustrare i maestri del 900 e per far capire al mondo che lui di sale e di legna bruciata, unitamente a ferri e cemento, non ne vuole presentare, ritenendoli adatti per arrostire fiorentine alte 3 dita e per costruire case a Firenze. Deve lottare parecchio e non solo per la crisi economica, per convincere i pochi collezionisti che amano la pittura e l'arte figurativa relegata in Italia a pittura di seconda fascia. Troppo semplice direbbe Carlo, meglio il cemento. E Dario deve accorciare sempre più il tempo dedicato al lavoro e aumentare le ferie per non esplodere con un infarto in diretta.
- la domenica pomeriggio infine è il turno di Basilico di presentare arte contemporanea con un mix di opere di ogni genere. Cercare di convincere le due tipologie di collezionisti che prendono schiaffi tutta la settimana non è il massimo, fargli fare la trasmissione durante tutto il calcio minuto per minuto è un segno di grande apprezzamento per il suo lavoro, per fortuna che vende tappeti e gioielli e recupera il budget. Le sue battute sono spesso illustrative dell'ambiente lavorativo (siamo figli di un Dio minore sentita domenica la dice tutta).
5 persone per conquistare un pubblico che continua a cambiare per motivazioni di ogni genere, dalla crisi agli outlet, dal rigetto per l'arte per motivi di necessità economica, all'abbandono della passione per svariati motivi, tra questi sentirsi degli idioti che non sanno collezionare perchè comprano un artista ritenuto un maestro della pittura e non un furbetto di arte contemporanea.
Quanti di loro remano nella stessa direzione di persuasione all'acquisto secondo voi?
Se dipendesse da voi la linea commerciale di vendita, tenendo conto che per restare aperti occorre vendere e non fare solo cultura, dedichereste più spazio alle televendita Vanoniana o curereste più le vendite di tipo Oliviane e Faccendiane?
Buona riflessione.
Re: La dura vita dei presentatori Orler tv. Contraddizioni nella migliore televendita italiana.
Culturalmente,forse il migliore è Faccenda.
Peccato che anche il suo mondo abbia confini piuttosto rigidi che comprendono Rosai,Tirinnanzi,Paola Romano,Alinari,Armodio,Cargiolli,Modica,Casarin e pochissimi altri.
Ha il difetto-a mio avviso-di fossilizzarsi sulle quattro o cinque opere che interessano lui,mentre invece la stragrande massa dei telespettatori vorrebbe vedere l'intero set di opere presenti.
Nel complesso sciorina volentieri la sua cultura di studioso dell'arte;la qual cosa personalmente gradisco.
Peccato che anche il suo mondo abbia confini piuttosto rigidi che comprendono Rosai,Tirinnanzi,Paola Romano,Alinari,Armodio,Cargiolli,Modica,Casarin e pochissimi altri.
Ha il difetto-a mio avviso-di fossilizzarsi sulle quattro o cinque opere che interessano lui,mentre invece la stragrande massa dei telespettatori vorrebbe vedere l'intero set di opere presenti.
Nel complesso sciorina volentieri la sua cultura di studioso dell'arte;la qual cosa personalmente gradisco.
gerardo- Messaggi : 1557
Data d'iscrizione : 31.05.14
Età : 68
Località : latina
Re: La dura vita dei presentatori Orler tv. Contraddizioni nella migliore televendita italiana.
Ho avuto modo negli ultimi anni di conoscere Faccenda e scambiare chiacchere più volte con lui. E' stato veramente gentile bel oltre quanto mi sarei aspettato. Forse è un po' troppo fissato sugli artisti toscani ma anche televisivamente lo guardo sempre volentieri.
Mirko- Messaggi : 432
Data d'iscrizione : 01.06.14
Età : 51
Località : Genova
Re: La dura vita dei presentatori Orler tv. Contraddizioni nella migliore televendita italiana.
Quindi propendete entrambi per una televendita in stile Faccenda, magari estesa a tanti artisti e non limitata ai pochi che gli fanno presentare, solitamente scarto di quello presentato la domenica o anche di qualche artista Vanoniano.
Siete favorevoli per un ritorno alla pittura insomma, quella vera, la penso anch'io in tal senso, anche se vorrei vedere un cambio generazionale di parecchi artisti in vendita, affidati ai diversi venditori, lasciando presentare la sezione putrelle e carbone al dotto Carletto.
Vorrei vedere tanti altri artisti in vendita, bravi talenti di ogni generazione ancora nell'oblio del dimenticatoio dell'arte, avendo il coraggio di rappresentare il talento e la bravura, esattamente come deve fare un gallerista, creare collezionisti in grado di apprezzare la crescita, l'evoluzione e la carriera degli artisti.
Dario ha ancora qualche anno di lavoro, gli farei fare un ultimo periodo di lavoro nel presentare e illustrare artisti che stanno ai margini del mercato solo perchè non ricchi di raccomandazioni di potenti mercanti. Molti di questi li stiamo scoprendo nel forum e meritano una vetrina di gran lunga superiore a quella offerta in tv in queste televendite.
Mostriamo al mondo che non si può vendere una vanga sporca di terra e una carriola arrugginita (come ho visto fare da Carletto) solo perchè un fottuto critico d'arte ha detto che l'arte povera è il movimento più rappresentativo del dopo guerra italiano.
Per fare mercato sul secondario basta e avanzano le centinaia di case d'aste nate come funghi in questi ultimi 15 anni.
Tanto se compri un bidone sul primario, il mercato secondario te lo rimanda indietro nei denti, poco ma sicuro, sia che lo compri in tv, sia che lo compri in galleria, oppure in fiera ad art Basel come a Bologna.
Siete favorevoli per un ritorno alla pittura insomma, quella vera, la penso anch'io in tal senso, anche se vorrei vedere un cambio generazionale di parecchi artisti in vendita, affidati ai diversi venditori, lasciando presentare la sezione putrelle e carbone al dotto Carletto.
Vorrei vedere tanti altri artisti in vendita, bravi talenti di ogni generazione ancora nell'oblio del dimenticatoio dell'arte, avendo il coraggio di rappresentare il talento e la bravura, esattamente come deve fare un gallerista, creare collezionisti in grado di apprezzare la crescita, l'evoluzione e la carriera degli artisti.
Dario ha ancora qualche anno di lavoro, gli farei fare un ultimo periodo di lavoro nel presentare e illustrare artisti che stanno ai margini del mercato solo perchè non ricchi di raccomandazioni di potenti mercanti. Molti di questi li stiamo scoprendo nel forum e meritano una vetrina di gran lunga superiore a quella offerta in tv in queste televendite.
Mostriamo al mondo che non si può vendere una vanga sporca di terra e una carriola arrugginita (come ho visto fare da Carletto) solo perchè un fottuto critico d'arte ha detto che l'arte povera è il movimento più rappresentativo del dopo guerra italiano.
Per fare mercato sul secondario basta e avanzano le centinaia di case d'aste nate come funghi in questi ultimi 15 anni.
Tanto se compri un bidone sul primario, il mercato secondario te lo rimanda indietro nei denti, poco ma sicuro, sia che lo compri in tv, sia che lo compri in galleria, oppure in fiera ad art Basel come a Bologna.
Re: La dura vita dei presentatori Orler tv. Contraddizioni nella migliore televendita italiana.
Dario è il mio preferito, rappresenta il giusto mix per chi è appassionato di pittura ma guarda anche alla possibilità di investire
parte dei propri risparmi in modo decente.
parte dei propri risparmi in modo decente.
Re: La dura vita dei presentatori Orler tv. Contraddizioni nella migliore televendita italiana.
Io preferisco decisamente la linea di Olivi.
Comunque i blocchi di cemento non fanno per me!
Comunque i blocchi di cemento non fanno per me!
ciccina783- Messaggi : 538
Data d'iscrizione : 25.07.14
Età : 45
Re: La dura vita dei presentatori Orler tv. Contraddizioni nella migliore televendita italiana.
Nel fine settimana la linea Olivi è stata completamente stravolta, con Faccenda che ha continuato a presentare i suoi soliti artisti. Contestando gli artisti del lunedì e del martedì che sappiamo tutti chi li presenta.
Carletto invece continua a presentare gli artisti che rappresentano gli investimenti sicuri, soldi in banca, come Raciti. Lui contesta gli artisti dal mercoledì alla domenica.
Veramente deludenti entrambi.
Carletto invece continua a presentare gli artisti che rappresentano gli investimenti sicuri, soldi in banca, come Raciti. Lui contesta gli artisti dal mercoledì alla domenica.
Veramente deludenti entrambi.
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